È scattata spontanea la solidarietà dopo il profondo e indescrivibile sdegno ad Acquaro, dove nei giorni scorsi è stato rubato il pc a una ragazza “speciale, che sta passando dei giorni di vacanza in paese con la mamma, originaria del posto. Dopo il diffondersi della notizia, infatti, un gruppo di cittadini che ha voluto rimanere anonimo ha acquistato e donato alla ragazza un portatile nuovo di zecca, dimostrando un cuore grande e riaccendendo luminoso il sorriso sul suo volto La notizia si era diramata sui social tramite la pagina “Associazione donn’Antuani”, dove il gesto è stato unanimemente condannato, con sentiti appelli all’autore dello stesso a mettersi una mano sulla coscienza, tornare sui propri passi e restituire il maltolto. Non tanto e non solo per il valore materiale dello strumento, quanto per il suo contenuto, qualche software o altro, che aiutava la ragazza nella sua vita “speciale” quotidiana. Il vilissimo e inqualificabile gesto si è verificato nei giorni scorsi, quando mamma e figlia si sono momentaneamente allontanate dall’abitazione in cui stanno trascorrendo il soggiorno, lasciando la porta di casa aperta, con il computer della giovane adagiato sul tavolo in cucina. Al loro rientro, però, l’amara scoperta: il portatile non era più al suo posto; qualcuno si era arbitrariamente intrufolato in casa e lo aveva portato via. aveva portato via quello che per questa giovane donna era diventato il suo compagno di vita. La porta con cui lei si approccia alla vita. E questo grazie a tutto il materiale, magari una terapia particolare, e il software che la macchina elettronica contiene e che le consente di poter dialogare e agevolare il suo percorso particolare per integrarsi meglio alla società. Un gesto, il furto, ignobile di per sé, che in questo caso, però, aveva assunto le caratteristiche dell’inaccettabilità e dell’indegnità. Da qui, pertanto, l’appello all’autore del furto a cercare di rimediare a quanto compiuto, restituendo il computer alla sua legittima proprietaria nel modo che più avesse ritenuto opportuno, magari anche appoggiandolo da qualche parte vicino alla casa da dove lo ha indebitamente prelevato. Un gesto, questo, si nobile e di buon senso, che avrebbe cancellato lo sgradevole obbrobrio compiuto. Il ladro tuttavia non è tornato indietro, dimostrando scarsissima umanità e suscitando decine di commenti con pensieri inorriditi e parole di sdegno e ferma condanna. Alla fine, però, il buon cuore dei cittadini si è mostrato in tutta la sua grandezza, dando vita a un gesto che rimarrà impresso indelebilmente nel cuore della ragazza e di tutti gli acquaresi per bene, che sono la stragrande maggioranza.