Oltre 110 mila santini religiosi raccolti in più di 40 anni di continua e instancabile ricerca: li ha collezionati tra Calabria e altre regioni, paesi e città dove gli è capitato di recarsi (una su tutte il Piemonte dove è stato spesso), Antonio Pullano, pensionato, che in tutti questi anni ha coltivato con tenacia e determinazione la sua insolita e originale passione. Adesso ne possiede una quantità davvero notevole che conserva nella sua abitazione di Taverna. In bianco e nero o a colori, incise o in xilografie a bulino, su carta semplice o impresse su pergamena da artisti, antiche e moderne: ce ne sono di ogni foggia e valore e coprono un arco temporale che va dal '700 ai giorni nostri attraversando i vari periodi storici come raccontano del resto colori e sfumature dei vari soggetti religiosi riprodotti. Riuscire a visionare tutte queste immaginette sacre sarebbe un'impresa. Alcune, davvero molto antiche, sono finite nella singolare raccolta di Pullano dopo acquisti, anche piuttosto onerosi, nel circuito nazionale e anche internazionale dei collezionisti e degli antiquari. Tante gli sono capitate per mano quasi per caso. "Sono stato agevolato nella raccolta - dice Pullano - per il fatto di avere lavorato in strutture sanitarie quasi sempre allo sportello, quasi mai in uffici interni, sempre a contatto con il pubblico soprattutto con molti anziani che ne possedevano per personale devozione. Accadeva spesso, infatti, di avere a che fare con le persone più disparate alle quali chiedevo di darmi o farmi avere delle immagini sacre dei Santi Patroni dei loro paesi e di altre feste popolari. Inoltre, quando mi capitava di passare casualmente per qualche comune recuperavo personalmente i santini che trovavo in quei luoghi. Una passione poi consolidatasi attraverso un interesse cresciuto negli anni e alimentato anche frequentando mercatini specializzati e conoscendo il circuito degli appassionai di cose religiose. Da un anno all'altro ne ho collezionate a decine, che poi sono diventate centinaia e poi migliaia. Fino ad arrivare alla quantità attuale, 110 mila, ma potrebbero essere anche di più, che riempie grandi spazi di casa mia". C'è davvero da rimanere incantati davanti a queste piccole icone religiose, ma anche immagini legate a ricorrenze personali (anniversari di matrimonio, battesimi, prime comunioni, cresime) sempre a sfondo religioso, alcune delle quali configurabili come vere e proprie piccole opere d'arte impreziosite da fregi e ricami o realizzate su carta pregiata. Solo del Bambinello Gesù, che a Taverna nel giorno dell'Epifania viene celebrato con solenni festeggiamenti a partire dalla veglia della vigilia e che culminano in una processione molto partecipata con "l'incontro" tra le statue di Maria, San Giuseppe e Gesù portate a spalla dai devoti, ne possiede più di seimila risalenti a vari periodi tra l'ottocento e il secolo scorso. Da quando è andato in pensione ha partecipato a iniziative e mostre con pezzi scelti della sua sterminata collezione, in Calabria e non solo. Quello che colpisce, in effetti, è la quantità. "Ce ne sono talmente tante - ammette - e sono legato ad ognuna di loro. Non faccio distinzioni tra antico e moderno e non ho particolari preferenze anche se ce ne sono alcune di fattura settecentesca. Sono affezionato un po' a tutte e m fa piacere quando posso condividere questa mia passione con altri. In questi anni ho aderito a diversi inviti per mostre a Cosenza, Rogliano, Taurianova, Monsoreto e tanti altri luoghi. Mi piacerebbe realizzare adesso una mostra permanente a Taverna dove vivo e dove le feste religiose sono particolarmente sentite e partecipate. Ci sono dei contatti in tal senso spero che la cosa possa concretizzarsi al più presto".