Una tre giorni di lavori del X Congresso confederale che culminerà nell’elezione del segretario generale della Cisal, con la scontata conferma dell’uscente, il calabrese Francesco Cavallaro. È proprio lui a dettare l’agenda dei lavori in programma fino a mercoledì prossimo a Roma, puntando su «una politica di sviluppo che generi occupazione e ricchezza a beneficio non solo delle imprese, ma anche dei lavoratori in un mercato che il Covid e la guerra stanno profondamente mutando». Cavallaro, 59 anni, di Dinami (centro vibonese del quale è stato anche sindaco), è anche membro del Cnel e nel corso del Congresso vedrà gli oltre 600 delegati delle 49 federazioni affiliate fare sintesi sugli importanti risultati raggiunti e porre le basi per il futuro della più importante organizzazione sindacale autonoma del Paese. «Per me e per tutta la dirigenza confederale – sottolinea Cavallaro – la soddisfazione è grande per i risultati conseguiti. Se in numeri assoluti siamo la quarta confederazione sindacale italiana, in termini di rappresentatività possiamo vantare percentuali altissime e primati in numerosi settori. Senza contare che siamo l’unica confederazione autonoma rappresentativa sia nel lavoro privato che nel pubblico impiego. A consolidare la nostra forza – aggiunge – ci sono anche i nostri enti, Patronato e Caf, ormai diffusi e radicati su tutto il territorio nazionale». Indica quindi alcune delle priorità: «Lavoro, la questione salari, la sicurezza nei luoghi di lavoro, il taglio al cuneo fiscale, sono i temi al centro della nostra discussione. Per me e la dirigenza confederale è un momento in cui porremo anche la base del futuro prossimo. Abbiamo un programma che punta su una politica di sviluppo che generi ricchezza e occupazione. Bisogna impostare un’economia che lasci spazi solo a quelle imprese che siano in grado di produrre una buona occupazione, apprezzabile non solo per i livelli retributivi, ma anche per la qualità delle tutele previdenziali e assistenziali, per le condizioni di sicurezza, per la stessa stabilità stessa del posto di lavoro». Cavallaro fa quindi sua l’affermazione di Adriano Olivetti, «secondo cui si deve “pensare la fabbrica per l’uomo e non l’uomo per la fabbrica, altrimenti non ci sarà mai progresso vero”. Serve in tal senso un nuovo patto per il lavoro per riaffermare il contrasto al lavoro nero e al lavoro povero soprattutto attraverso le relazioni sindacali». Ricco il parterre istituzionale: sul tema “Dignità Umana e del Lavoro. È l’Italia che vogliamo in Europa come progetto comune” ci saranno Matteo Salvini (vicepresidente del Consiglio), Marina Calderone, Raffaele Fitto, Francesco Lollobrigida e Gennaro Sangiuliano. Gli interventi di Fitto, Lollobrigida, Salvini e Sangiuliano sono previsti domani, quando parteciperanno anche il presidente della Commissione Bilancio della Camera, Giuseppe Mangialavori, i deputati Nicola Carè, Dario Damiani, Claudio Lotito, Maurizio Lupi, Riccardo Tucci, il senatore Marco Silvestroni, il presidente del Consiglio regionale del Lazio, Antonio Aurigemma, e Klaus Heeger, segretario generale della Confederazione europea dei sindacati indipendenti. Il ministro Calderone, invece, interverrà mercoledì quando parleranno anche il deputato Lorenzo Cesa e il leader del M5S Giuseppe Conte. Papa Francesco ha inviato la benedizione apostolica, auspicando «un rinnovato impegno nella promozione della solidarietà e della dignità della persona umana» e incoraggiando a «perseverare nella sensibilizzazione delle varie istanze sociali ai problemi connessi alla mancanza di lavoro, ponendosi sempre più accanto alle famiglie provate».