Un convegno sulla guerra in Ucraina dal tema “…Intanto la tregua…”. Si è svolto nei giorni scorsi a Pizzo, nella sala della Parrocchia di Cristo Risorto. L’iniziativa porta la firma del “Comitato Fermare la guerra”. Moderati dal giornalista Tonino Fortuna, davvero ricco il parterre dei relatori che hanno offerto il loro prezioso contributo sulla tematica in oggetto: Sergio Pititto, primo cittadino della bella cittadina tirrenica; Francesco Mastroianni, Presidente del Comitato calabrese Fermare la Guerra; Antonella Folino, già Sindaco di Sellia e componente il comitato; Jens Hansen, pastore della Chiesa Valdese; Teresa Esposito, portavoce regionale della Conferenza democratica; Monsignor Giuseppe Fiorillo, Sacerdote della Chiesa Cattolica, Vicario per il clero della Diocesi di Mileto, Nicotera e Tropea. Per sopraggiunti impegni inderogabili, non ha presenziato il sacerdote della Chiesa Ortodossa romena, Costantin Ghimisi.
Ad aprire i lavori è stato il sindaco Pititto, mettendo a fuoco «la necessità del dialogo e del confronto fra i popoli». A seguire, la parola è passata al presidente del Comitato illustrando i motivi della nascita del “Comitato Fermare la guerra” e la scelta, in questa occasione, «di far parlare i rappresentanti di tre confessioni religiose diverse e due donne, impegnate in politica su fronti opposti, perché finora a parlare di pace nella martoriata Ucraina, sacrificata agli interessi di potenze extraeuropee, sono stati solo il Papa (che ha avuto il coraggio di dire che la guerra ha diversi responsali), il Patriarca ortodosso di Mosca (che aveva invocato una tregua di Natale) e le donne ucraine e russe che vedono morire i loro figli, fratelli e mariti. Le classi politiche, gli operatori dell’informazione e i commentatori, con rarissime eccezione anche in Italia, rinnegando anche quanto detto in precedenza, parlano invece solo di invio di armi sempre più distruttive e occultato o falsificato la realtà».
Per Antonella Folino, «la scelta del tema “…INTANTO LA TREGUA…” è stata dettata dalla presa d’atto che allo stato dei fatti un vero trattato di pace sia impossibile da raggiungere e che l’unica speranza di fermare una guerra che rischia di espandersi sempre più sia proprio una tregua. Pertanto invito – ha suggerito la Folino-, a firmare la richiesta di referendum per abrogare il decreto del governo Draghi, che permette di inviare armi all’Ucraina senza nemmeno consultare il Parlamento, perché una cosa sono gli aiuti umanitari e altra cosa sono le armi per prolungare la guerra».
Facendo riferimenti alla Bibbia, Jens Hansen, pastore della Chiesa Valdese, ha posto l’accento «sull’incapacità della politica nel ricercare soluzioni di pace, non solo alla questione ucraina ma anche alle altre decine di guerre in corso, e ha condannato la scelta dell’Unione europea che ha deciso di lasciare utilizzare una parte dei fondi del Pnr per produrre armi e munizioni invece che per realizzare infrastrutture e potenziare i servizi».
E ancora, pur essendo favorevole al sostegno all’Ucraina, Teresa Esposito ha evidenziato «la necessità di un’azione diplomatica per la pace e ha sottolineato come, anche a differenza di quanto succede in altri Paesi, in Italia non si sa nemmeno quanto si stia spendendo e quali armi si stiano inviando».
Le parole e riflessioni conclusive sono state affidate a Mons. Giuseppe Fiorillo. Soddisfatto dell’iniziativa messa in piedi, si espresso in termini di speranza: «Il tentativo di mediazione di Papa Francesco possa davvero portare ad una tregua che ponga fine al massacro di ucraini e russi. Una tregua che “faccia smettere di suonare le sirene e faccia risentire il suono delle campane”».
La proposta finale del “Comitato Fermare la guerra”? «Redigere un documento da inviare alle massime Istituzioni per chiedere di porre fine all’invio di armi e sostenere tutte le iniziative per una tregua».
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