Ci sono storie che raccontano la bellezza anche in mezzo all’orrore più profondo e di come la gratitudine e l’accoglienza siano sentimenti capaci di creare legami indissolubili. È il caso di Sarmad Mahdi, un ragazzo afghano di 15 anni che ha frequentato la scuola media di San Sostene, lasciando di sé un ricordo indelebile nei docenti e nella scuola tutta.
Sarmad è uno dei sopravvissuti al terribile naufragio che, nel febbraio scorso, è avvenuto dinanzi alle coste di Steccato di Cutro. Una vicenda piena di ombre su cui sin da subito si sono addensate nubi su eventuali omissioni di soccorso, sulle quali è in corso un’indagine della magistratura. Sarmad è fra quelli che sono riusciti a mettersi in salvo e a toccare terra. Il 15enne porta sulle spalle anche il terribile ricordo della tragedia dell’invasione talebana di Kabul, dopo il ritiro delle truppe americane. Al peso di vivere sotto il fanatismo talebano, si aggiunge la drammatica assenza del padre, di cui si è persa ogni traccia; Sarmad è costretto a crescere in fretta e, assieme alla madre e alla sorella, tenta la traversata, nella speranza che al di là del mare, nella tanto agognata Europa, possa trovare una seconda vita, una nuova possibilità di vita. Vuole portare la sua famiglia lontano dall’orrore e si imbarca, pur sapendo dei grandi rischi che il viaggio sul barcone comporta. Ma la disperazione è ancora più forte della paura. Sarmad sopravvive al naufragio, sbarca sulle spiagge crotonesi e viene trasferito nel centro di accoglienza per migranti che si trova nel Comune di San Sostene, dove viene scritta una commovente storia di accoglienza e di umanità.
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