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Domenica 24 Novembre 2024

Mileto, il 16 luglio la commorazione della vittime della strage del Carasace del 1943

Il 16 luglio del 1943 Mileto visse una delle pagine più tragiche della sua storia: nel corso di un bombardamento vennero trucidati numerosi cittadini inermi, in gran parte contadini, che stavano cercando riparo nelle campagne circostanti per sfuggire alle bombe. Le vittime complessivamente sono trentanove, tra cui alcuni bambini. Durante quella terribile mattanza, nota a tutti come “la strage di Carasace", alcune famiglie subirono più di un lutto: è il caso dei fratelli Antonino, Domenico e Salvatore Pititto, detti i “Nennelli” che persero le rispettive mogli e quasi tutti i figli. Un intero gruppo familiare distrutto nel giro di pochi minuti. Sotto le bombe perirono anche le tre sorelline D’Onofrio, figlie di Francesco e di Maria Concetta Grillo (ai quali qualche anno fa è stata dedicata la scuola dell’infanzia di Mileto-centro) e una giovane madre, Caterina Artusa, che si sacrificò per fare da scudo al figlio Pasquale che, a causa delle bombe, rimase privo di un braccio. E nel bagliore sinistro di quel giorno tragico morì, in braccio alla madre, Maria Cattolica Grillo, anche un bimbo di appena 4 mesi, Antonio Cichello, che oggi sopravvive nei ricordi della sua numerosa famiglia. Per ricordare quanto accaduto quel giorno, su iniziativa del Comune e  dell’Accademia milesia, domani sera alle 18,30, dopo una celebrazione nella chiesa della SS. Trinità, si  svolgerà come ogni anno  la commemorazione delle vittime nella piazzetta della chiesa di San Michele con il deposito della corona d’alloro davanti al monumento dei caduti.  Saranno presenti il prefetto Giovanni Grieco, il vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera Tropea Attilio Nostro, il sindaco Salvatore Fortunato Giordano, il comandante provinciale dei carabinieri Luca Toti  e  Franco Calzone che si soffermerà sugli accadimenti di  quel tragico giorno del 1943. Nell’occasione saranno anche inaugurati un murales in ricordo dei caduti e la mostra “Ricordando…”. Seguirà la testimonianza di una famiglia ucraina che ha dovuto lasciare il proprio paese a causa della guerra. Infine sono previsti un omaggio floreale e musicale davanti alla grande magnolia dell’ex ospedale civile dove vennero deposti i corpi delle vittime della strage nel corso della quale come ha scritto il compianto scrittore Giuseppe Occhiato, autore di Oga Magoga, “della carne cristiana di fece tonnina".

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