Catanzaro, Crotone, Vibo

Lunedì 25 Novembre 2024

Catanzaro, ecco le nuove nomine dell'arcivescovo al termine del corso di aggiornamento teologico pastorale

In preparazione al nuovo anno pastorale, lunedì 25 e martedì 26 settembre, presso il Pontificio Seminario Teologico Regionale “San Pio X” di Catanzaro, si è svolto, per il clero dell’Arcidiocesi Metropolitana di Catanzaro-Squillace, il consueto aggiornamento teologico-pastorale alla presenza dell’Arcivescovo Mons. Claudio Maniago. Ad aprire questa due giorni sono stati don Ivan Rauti, delegato arcivescovile per la pastorale e referente diocesano del Cammino sinodale delle Chiese in Italia, e i coniugi Giuseppe e Mariarita Leone, membri dell’équipe diocesana creata per accompagnare la Diocesi questo percorso, i quali, dopo aver sintetizzato il percorso fatto finora, hanno ricordato che “ora entriamo in una nuova fase del cammino, che è quella sapienziale. Ci prepariamo a compiere un altro tratto di strada insieme. Non siamo all’anno zero, quindi nello zaino c’è già qualcosa, possiamo far tesoro di quanto emerso nei primi due anni e delle esperienze di ascolto che abbiamo fatto”. Hanno inoltre sottolineato che in questa fase il centro sarà il discernimento e saranno coinvolti gli organismi ecclesiali di partecipazione quali consigli pastorali, consigli per gli affari economici, consiglio presbiterale, organismi di curia. Dopo gli interventi dei relatori, i presbiteri presenti si sono confrontati sul cantiere della Fede e delle tradizioni, dando vita ad un bel momento di ascolto reciproco, di riflessione e di proposte per la nuova tappa del Cammino Sinodale. La seconda giornata è stata caratterizzata dalle indicazioni sulla gestione dei beni culturali. Ne hanno parlato l’architetto Stefania Argenti, responsabile della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per le province di Crotone e Catanzaro, e l’architetto Francesco Vonella, responsabile dell’area funzionale IV – Patrimonio Architettonico e Paesaggio, i quali hanno sottolineato come ciò che viene definito bene culturale è tale perché non solo appartiene alla parrocchia che lo detiene, ma ha un valore così grande che riguarda tutta la collettività. Allora, dobbiamo renderci conto della responsabilità che ci viene data nel momento in cui entriamo in una chiesa o in un convento depositari di tanti beni, sia mobili che immobili. La cosa fondamentale da capire è che, per l’importanza che questi beni hanno, la loro conservazione è regolamentata da una normativa a livello nazionale che non può essere disattesa e che comporta dei passaggi obbligatori. “Vi invito, vi esorto, dunque, di metterci nelle condizioni di poter valutare e lavorare insieme in modo sinergico – ha sottolineato la Soprintendente – con l’ufficio diocesano competente che è sempre in completa sintonia e in continuo contatto con la soprintendenza. […] Avete un senso di responsabilità enorme, perché ciò non appartiene solo alla vostra parrocchia, alla vostra diocesi, alla vostra provincia o nazione, ma appartiene davvero a tutti”. A conclusione della due giorni, dopo l’intervento dei direttori dei vari uffici diocesani, l’Arcivescovo ha dato alcune comunicazioni relative al nuovo anno pastorale e ha chiesto di assumere come parola-guida l’espressione del vangelo riferita a Maria: “si alzò e andò in fretta” (Lc 1,39), per indicare con quale spirito e su quale esempio si dovrà modellare il nostro cammino diocesano. Ha poi comunicato le seguenti nomine che interessano alcune comunità parrocchiali della diocesi:

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