Arte, musica, storia e colori: l’Accademia di Belle Arti e l’Archivio storico comunale accolgono i bambini dell’IC “Casalinuovo” di Catanzaro
I piccoli studenti dell’IC Casalinuovo di Catanzaro sono stati i protagonisti del laboratorio didattico curato dall’Accademia di Belle Arti del capoluogo di regione, in collaborazione con il Comune: arte internazionale e storia della città si sono fuse in una mattinata di attività in Archivio Storico Comunale “Emilia Zinzi”, ospitato nel Complesso monumentale San Giovanni, nel pieno del centro storico cittadino. La giornata, la prima di una serie di iniziative didattiche a cura dell’Accademia che proseguirà nelle prossime settimane, è inserita nel novero delle attività di promozione, valorizzazione e diffusione della cultura, dell’arte e della storia legate ai progetti con cui l’amministrazione comunale di Catanzaro, beneficiaria di appositi finanziamenti regionali, ha realizzato alcuni interventi di digitalizzazione e cura del patrimonio librario e archivistico, nonché delle strutture dell’Archivio Storico Comunale “Emilia Zinzi” e Biblioteca comunale “Filippo De Nobili” che li ospitano. I bambini sono stati accolti dal direttore dell’Accademia, Virgilio Piccari, dalle docenti Amelia Lasaponara, coordinatrice del Dipartimento di Didattica dell’Arte, Francesca Giordano e Wendalina Lidonnici e dalle studentesse Natascia Mellace, Claudia Covelli e Maria Vittoria Talotta, che hanno organizzato per loro una serie di attività dedicate a Keith Haring, alle sue opere e al movimento culturale che questi ha ispirato. Per il Comune di Catanzaro, presenti gli assessori Nunzio Belcaro (Istruzione) e Donatella Monteverdi (Cultura), mentre per AreaCultura, società che gestisce il servizio archivistico, l’archivista Sarah Procopio. Il laboratorio è stato un trionfo di colori, di divertimento, di entusiasmo: «Il progetto – ha spiegato Lasaponara - è quello di avvicinare i bambini al mondo dell’arte. Abbiamo così il grandissimo compito e il piacere di fare divulgazione sul territorio: farlo a partire da bambini ci permette di apprendere da loro la dote della spontaneità, quella che purtroppo nel tempo, noi adulti, perdiamo. L’idea è di avvicinare i bambini all’arte attraverso il loro linguaggio, quello del gioco. Noi oggi abbiamo volutamente utilizzato del materiale “povero”, abbiamo usato la manualità, senza mai far cenno all’utilizzo della tecnologia, del digitale e ciò che ne è venuto fuori è stata una fantastica mattinata di condivisione, di conoscenza, di sperimentazione. Il digitale, ovviamente, non deve essere demonizzato, ma va pensato semplicemente come uno strumento». Per Piccari «è stato un momento veramente emozionante, ho visto bimbi molto interessati e curiosi. Del resto, conosciamo bene la grande forza catartica del linguaggio dell’arte. Questo non è che l’inizio perché crediamo nel valore della didattica dell’arte attraverso cui restituire un sentimento di affezione nei riguardi della cultura, della nostra città». Il progetto coinvolge le scuole cittadine. Non è un caso, però, che sia partito con il coinvolgimento di uno degli istituti di periferia: «Crediamo – ha aggiunto il direttore - sia importante riuscire a portare, in luoghi straordinari come il Complesso San Giovanni, arte, bellezza, cultura a bambini che in qualche misura vivono una marginalità involontaria che li allontana da questi valori, dal territorio, dalla conoscenza dei luoghi del territorio stesso. Il nostro sforzo vuole quindi andare in questo senso, abbracciando quante più scuole possibile, siano esse più o meno vicine, per fare in modo che le politiche di servizio, di welfare che sono parte integrante della missione della formazione possano trovare concreta applicazione».