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Anche a Catanzaro si è celebrata la “Virgo Fidelis” Patrona dei Carabinieri

Questo pomeriggio, nella Basilica Minore di Maria SS. Immacolata, i Carabinieri hanno celebrato la “Virgo Fidelis”, Celeste Patrona dell’Arma dei Carabinieri, e contestualmente la “Giornata dell’orfano”, nonché la commemorazione dell’“82° anniversario della Battaglia di Culqualber”.
La ricorrenza è stata celebrata con una messa solenne officiata dal Cappellano Militare, Don Vincenzo Ruggiero, alla presenza del Comandante della Legione Calabria, Generale di Divisione Pietro Salsano, degli Ufficiali del suo Stato Maggiore, del Comandante Provinciale di Catanzaro e di una rappresentanza di militari in servizio anche dei reparti speciali, del Consiglio di Base di Rappresentanza del personale dell’intera Legione, di Carabinieri in congedo appartenenti alle Associazioni Nazionale Carabinieri e Carabinieri Forestali, nonché delle vedove e degli orfani dei caduti in servizio dell’Arma. Per la solenne celebrazione eucaristica sono intervenute numerose Autorità militari, civili e religiose di livello regionale e provinciale.
La liturgia è stata accompagnata dalle voci del coro Shemà Israel della Cattedrale di Catanzaro, diretto dai Maestri Stefano Scozzafava e Laura Screnci mentre all’organo il Maestro Maria Comità, al flauto Lavinia Mancuso, alla tromba Bruno Costanzo e all’oboe il Maestro Enza Pagani.
Al termine della celebrazione, il Generale Salsano ha consegnato una targa di merito a Elisa Messina, figlia del V. Brig. Messina deceduto in servizio, poiché la neo dottoressa ha recentemente conseguito la laurea magistrale in "Scienza della Nutrizione".
La “Virgo Fidelis” è divenuta Patrona dell’Arma dei Carabinieri l’11 novembre del 1949, quando il Papa Pio XII promulgò il Breve apostolico che, in tal senso, accolse il voto unanime dei cappellani militari e dell’Ordinario Militare per l’Italia, fissando poi la sua celebrazione il 21 del mese di novembre, giorno in cui cade anche la Presentazione di Maria Vergine. Il titolo di “Virgo Fidelis” era stato scelto in relazione al motto araldico dell’Arma “Nei secoli Fedele”, già concesso da Vittorio Emanuele III il 10 novembre 1933. L’inno di preghiera “Virgo Fidelis” dedicato dai Carabinieri alla loro Patrona è stato scritto dall’Arcivescovo Carlo Alberto Ferrero di Cavallerleone, che nel 1949 era Ordinario Militare.
Prima della conclusione da parte del Cappellano militare con la Santa benedizione, il Generale Salsano ha preso la parola, evidenziando l’importanza della celebrazione quale momento per consolidare lo spirito di corpo e la comunione d’intenti all’interno dell’Arma. L’Alto Ufficiale si è poi soffermato sulla “Giornata dell’Orfano”, importante ricorrenza per non dimenticare mai il sacrificio dei tanti padri, carabinieri caduti in servizio e la dura prova di vita che affrontano quotidianamente le loro famiglie. In ultimo, il Generale Salsano ha dato lettura della motivazione della Medaglia d’Oro al Valor Militare concessa alla Bandiera dell’Arma per il fatto d’armi afferente alla “Battaglia di Culqualber”. La battaglia di Culqualber è stata combattuta a Gondar, in Etiopia, dal 6 agosto al 21 novembre 1941 fra italiani e britannici. Nel combattimento, il 1º Gruppo Mobilitato si immolò quasi al completo con tale valore che ai pochi sopravvissuti gli avversari tributarono l’onore delle armi. (vedi: https://www.carabinieri.it/arma/curiosita/non-tutti-sanno-che/c/culqualber ).

Il testo della preghiera alla “Virgo Fidelis”

“Dolcissima e gloriosissima Madre di Dio e nostra, noi Carabinieri d'Italia, a Te eleviamo reverente il pensiero, fiduciosa la preghiera e fervido il cuore!
Tu, che le nostre Legioni invocano confortatrice e protettrice col titolo di “Virgo Fidelis” Tu accogli ogni nostro proposito di bene e fanne vigore e luce per la Patria nostra, Tu accompagna la nostra vigilanza, Tu consiglia il nostro dire, Tu anima la nostra azione, Tu sostenta il nostro sacrificio, Tu infiamma la devozione nostra!
E da un capo all'altro d'Italia suscita in ognuno di noi l'entusiasmo di testimoniare, con fedeltà sino alla morte, l'amore a Dio e ai fratelli italiani. E così sia!”.

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