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Verzino ha festeggiato “Zia Ines”, testimone e memoria di due epoche

La centenaria ha ricevuto una targa dall’Amministrazione comunale. Il suo albergo in piazza per decenni è stato un punto di riferimento

Nella sua lunga vita, i suoi ancora vivaci e trasparenti occhi azzurri, hanno visto più di tre quarti del Novecento e quasi cinque lustri del XXI secolo. Ha vissuto il fascismo, il secondo conflitto mondiale, il dopoguerra, condividendo gli affanni e le speranze di quella generazione che ricostruì un Paese in macerie. Insieme al suo indimendicato consorte Totò Cerminara, venuto a mancare nel lontano 1996, Ines Arcuri è stata con la sua locanda-albergo e poi col suo bar che aprivano nella centralissima piazza Campo, un punto di riferimento della piccola comunità presilana di Verzino. Attiva finché l’età e le forze glielo hanno consentito, “zia Ines” dopo la morte del marito, è stata una delle “colonne” della parrocchia ed ha sempre avuto una parola di incoraggiamento per tutti.
Ecco perché in occasione del suo centesimo compleanno, prima la Chiesa locale con don Pietro Paletta e poi l’amministrazione comunale l’hanno voluta festeggiare, restituendole a nome della comunità, solo parte dell’affetto e della solidarietà che lei ha dispensato a piene mani.
Il sindaco Pino Cozza, accompagnato dall’assessore Filomena Pontieri e dalla dirigente comunale Maria Teresa Lapietra, le hanno donato una targa nel corso di una cerimonia ospitata nella sua abitazione piena di parenti, nipoti e tanti amici. Per l’occasione Teresa Russo, già direttrice della Biblioteca comunale e studiosa di storia locale, ha raccolto in un’agile pubblicazione (“Ines Arcuri – Una vita lunga cent’anni”), alcuni aneddoti della lunga esistenza di zia Ines che lei ha centellinato nella sua proverbiale e umile riservatezza. Alla centenaria la vita, purtroppo, ha tolto tanti affetti, donandogliene però altrettanti, sicuramente a compensare la sua grande bontà.

 

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