Si è conclusa giovedì, con i giochi popolari e una cena offerta a quanti vi hanno voluto partecipare, l’esperienza turistica di 18 americani “puri”, ospiti per una settimana circa della comunità dasaese dove, accolti come solo da queste parti si riesce a fare, hanno potuto divertirsi e vivere “tutto il bello che c’è. Tra essi: una famiglia rimasta affascinata dallo spirito religioso del luogo; un campione mondiale di “Bbq”; Nancy che, superando la paura dell’aereo, che non aveva mai preso, arrivata a Dasà voleva restarci a vita; Carol, che, inaspettatamente, ha riscoperto le proprie radici calabresi. E una giovane coppia, con figlia tredicenne al seguito (anch’essa felice dell’esperienza vissuta), che ha in serbo per il paese un progetto di sviluppo. Artefici dell’iniziativa i “soliti” Eva Santaguida, insegnante di lingue del luogo, e il marito Harper, regista, americano, che gestiscono “Pasta Grammar”, un canale YouTube di ricette italiane “simpaticamente” esposte, seguito da oltre 300 mila followers. Non solo: hanno anche scritto un libro di tali ricette, che è primo di categoria nelle vendite in una notissima piattaforma di e-commerce. Sorprendente. A coadiuvarli, imprescindibilmente, l’associazione “Dasos Eliés”, presieduta da Rosa Maria Ietto e costituita in loco per gestire l’accoglienza. In tal caso hanno fattivamente contribuito: l’amministrazione comunale guidata da Raffaele Scaturchio, che ha offerto il patrocinio; “Calabria straordinaria”, che ha sponsorizzato; “Sognare insieme Viaggi” e “Pg”, che hanno gestito l’organizzazione tecnica; tanti cittadini/volontari, la parrocchia, le confraternite (dell’Immacolata e del Rosario) e i sodalizi cittadini (Associazione culturale, Vespa Club e movimento “Aquila Rossa”), che hanno dato il loro contributo a che il tutto andasse per il meglio. Giochi popolari, si diceva, in cui i turisti americani si sono cimentati, gareggiando anche con i bambini e con i locali. E, conclusi questi, hanno ballato la tarantella, con gli iscritti alla locale scuola della stessa. E, ancora, tanto buon cibo, in una cena paesana che ha coinvolto circa 200 persone. Il tutto allietato dai giganti, “Mata e Grifone”, animati dal maestro tamburinaio Nino Luzza. E da tanta buona musica di qualità, eseguita da un quintetto niente male, di cui “front girl” è stata Maria Consolazione Portaro: voce e presenza scenica da far conoscere, valorizzare e premiare. Insieme al resto del gruppo. E a tutti gli organizzatori. Morale: nel 1492 Cristoforo Colombo scoprì l’America. Oltre ad altro tornò con spezie e prodotti della terra a noi sconosciuti. Cinquecento anni più tardi gli americani riscoprono l’Italia e, oltre ad altro, tornano indietro con quegli stessi prodotti trasformati in pietanze irresistibili al palato. Che, obiettivamente, disconoscono. Come pure: l’accoglienza calabrese; il calore; le tradizioni; le bellezze naturalistiche, storiche, architettoniche e paesaggistiche. Hanno anche comprato case e acquisito in comodato d’uso antiche strutture di archeologia industriale. Sfugge qualcosa agli autoctoni? Si potrebbero unire in coro a questo “rivoluzionario” progetto di stravolgimento delle improduttive logiche cristallizzate? Nuova “puntata” dell’”inedita” occasione di sviluppo locale e nuove “esperienze” italo - americane a settembre.
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