Catanzaro, l'arcivescovo Maniago scrive ai neo eletti sindaci del territorio diocesano: amore per la comunità e attenzione a giovani e poveri
Amore per la comunità, disponibilità all’ascolto delle persone, capacità di sognare, attenzione verso i giovani e i poveri, promuovendo solidarietà, democrazia e partecipazione. Sono questi gli auspici uniti agli auguri per il nuovo mandato che l’Arcivescovo Claudio Maniago ha partecipato ai sindaci recentemente eletti nei comuni del territorio diocesano: Albi, Fossato Serralta, Gagliato, Gimigliano, Pentone, San Floro, Sellia, Sellia Marina, Simbario, Sorbo San Basile, Simbario, Squillace, Zagarise. Rivolgendosi ai primi cittadini, monsignor Maniago apre il suo messaggio ricordando che “l’inizio del nuovo mandato è l’occasione per ricordare che il servizio al bene comune è una forma alta di carità, paragonabile, direbbe Papa Francesco, a quello dei genitori in una famiglia. Anche in un paese, come in una famiglia, il padre o la madre a situazioni differenti devono rispondere con una attenzione diversificata e anzitutto attraverso l’ascolto. Il sindaco o la sindaca quindi sa ascoltare. Non tema quindi “perdere tempo” ascoltando le persone e i loro problemi! Un buon ascolto aiuta a fare discernimento, per capire le priorità su cui intervenire”. Da qui il riferimento al “coraggio di perseguire un progetto di convivenza civile e di cittadinanza che investa in bellezza laddove c’è più degrado, in educazione laddove regna il disagio sociale, in luoghi di aggregazione sociale laddove si vedono reazioni violente, in formazione alla legalità laddove do-mina la corruzione”. “Le auguro di saper sognare un paese migliore – aggiunge Maniago - e di condividere il sogno con gli altri amministratori del territorio, con gli eletti nel consiglio comunale e con tutti i cittadini di buona volontà. Se penso al lavoro che l’aspetta, mi rendo conto di quanto, insieme a momenti di consolazione, la aspettano anche tante difficoltà. Da una parte, infatti, la sua vicinanza alla gente è una grande opportunità per servire i cittadini, che le vogliono bene per la sua presenza in mezzo a loro. Dall’altra parte, immagino che a volte sentirà la solitudine della responsabilità. Spesso la gente pensa che la democrazia si riduca a delegare col voto, dimenticando il principio della partecipazione, essenziale perché un paese possa essere bene amministrato. Si pretende che i sindaci abbiano la soluzione a tutti i problemi!”. Infine, l’Arcivescovo nel raccomandare ai sindaci “le premure di Primo Cittadino, in particolare verso i giovani perché avvertano impegno e attenzione per il loro futuro e i più bisognosi perché non si sentano mai abbandonati”, assicura la vicinanza e la preghiera di Vescovo per le comunità amministrate rinnovando “la disponibilità e, nel rispetto dei reciproci ruoli, la collaborazione delle Comunità parrocchiali, nella comune passione per il bene di tutti gli abitanti del paese”.