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Mister Francesco Calzona, ct della Slovacchia, torna nella sua Cessaniti: "Questa è casa mia"

"Io mi sento calabrese e cessanitoto nell'animo". Così mister Francesco Calzona, attuale commissario tecnico della nazionale della Slovacchia, nonchè allenatore del Napoli nella seconda parte dell'ultima stagione e storico vice di Maurizio Sarri, al termine di una piacevole serata trascorsa nel cuore del suo paese natale, Cessaniti in provincia di Vibo Valentia.

Una serata organizzata dall'Asd Polisportiva Cessaniti 2023, nome attuale della storica Polisportiva Cessaniti nata nel 1968 che ha giocato campionati importanti a livello dilettantistico dalla Terza Categoria alla Promozione. Tra volti storici del passato e del presente del calcio cessanitese, mister Calzona ha avuto modo di incontrare tantissimi concittadini che hanno voluto salutarlo e abbracciarlo calorosamente con numerose selfie.

In piazza Bellini, sede della società, si è svolta una serata all'insegna dell'allegria e della convivialità con la degustazione di prodotti tipici del territorio e con un incontro che si è sviluppato in due tronconi: il primo ha visto il dialogo tra esponenti storici della Polisportiva Cessaniti tra presente, passato e futuro. E allora al tavolo, moderato dal giornalista di Gazzetta del Sud Francesco Iannello, il presidente Francesco Pugliese, lo storico dirigente Pasquale Valenti, uno dei membri storici della società, giocatore e allenatore, Amedeo Amaddeo, e uno dei presidenti del passato, il dott. Domenico Monteleone.

Ricordate figure storiche del passato come il presidentissimo Umberto Monteleone, tutti i presidenti succedutesi in oltre 50 anni di storia, la storica figura del preside Demetrio Amaddeo, allenatore di quella squadra capace nei primi anni Settanta di vincere due campionati consecutivi e conquistare il salto di categoria nel campionato di Promozione che allora si disputava in un girone unico. Presente, tra gli altri, anche il sindaco di Spilinga Enzo Marasco (nato a Cessaniti) insieme al figlio Francesco Marasco. ex calciatore.

L'incontro con mister Calzona

A seguire, ecco il dibattito con mister Francesco Calzona. Quest'ultimo, non ancora adolescente, decise di lasciare Cessaniti e la Calabria e inseguire i propri sogni fuori regione. "L'ho fatto perchè papà mi ha dato una grossa mano e io a scuola non brillavo. Allora abbiamo deciso di tentare questa strada, di provare. Non ho raggiunto grandi livelli a livello professionistico da calciatore, ma a me è sempre piaciuto il dilettantismo. Penso che nelle categorie minori ci siano davveo dei talenti, sia in panchina che in campo. Ho seguito questo percorso, ci ho sempre creduto e nella vita dico sempre che bisogna perseverare, non mollare mai. Guardare sempre avanti e non voltarsi indietro. Calzona, partito dal basso, è riuscito a ritagliarsi il suo spazio. Lo ha fatto con grande umiltà e determinazione, scrutando e carpendo i segreti dei mister con cui ha collaborato, su tutti mister Maurizio Sarri. Fu lui a segnalare Sarri alla squadra toscana in cui militava e da lì inizio un lungo percorso che vide la coppia Sarri-Calzona collaborare dalle serie minori fino al grande salto nel Napoli.

Un'annata densa di emozioni

Mister Francesco Calzona ha avuto l'onore e l'onere di guidare la Slovacchia ai Campionati Europei 2024. Dapprima ha portato la nazionale slovacca a qualificarsi alla competizione e poi è riuscito ad ottenere la qualificazione agli ottavi di finale. Qui ha messo i brividi ai vicecampioni d'Europa dell'Inghilterra: la Slovacchia era avanti 1-0, poi è arrivato all'ultimo secondo il pareggio di Bellingham e nei supplementari il gol decisivo per la vittoria inglese di Kane. "E' stato un Europeo che ci ha regalato emozioni. Peccato per come è andata a finire, ma ai miei ragazzi non posso rimproverare nulla perchè hanno dato tutto, si sono calati nella parte e hanno rappresentato al meglio la loro nazione. All'estero e in Slovacchia c'è un forte senso di attaccamento alla maglia, alla nazionale. Rappresentare la propria nazione dovrebbe essere motivo di orgoglio, cosa che forse negli ultimi tempi sta mancando in Italia". Prima dell'Europeo, la parentesi da primo allenatore a Napoli. "Quel giorno in cui arrivò la chiamata ero qui. Non potevo dire di no a Napoli, al presidente De Laurentiis. Napoli ti rapisce, Napoli ti accoglie, Napoli ti fa sentire parte integrante dell'ambiente. Lo comunico al presidente della Federazione slovacca e subito mi dice di no. Aspetta gli dico, ragioniamo. Ti prometto che appena finisco a Napoli, qualsiasi sia il percorso, torno a disposizione della Nazionale. Hanno capito, hanno votato perchè funziona così e allora è partita questa avventura". Futuro? "Sono concentrato sulla Slovacchia. Sì non lo nego, c'è stata qualche offerta, anche in Italia. Ma ho dato la mia parola che rimango lì. Loro hanno creduto in me, per la prima volta si sono affidati ad uno straniero, ad uno che fino a poco tempo fa non aveva mai allenato come primo allenatore. Gli sono riconoscente".

Il legame con Cessaniti e la Calabria

Ciccio Calzona ha lasciato la propria terra all'età di 13 anni, ma l'attaccamento con le sue origini è viscerale: "Questa è casa mia - ha detto davanti ad un numeroso e partecipato pubblico che lo ha lungamente applaudito - e io non dimentico da dove sono partito e come. Non dimentico le partite per strada con gli amici, la passione per il calcio, la voglia di giocare sempre a pallone e divertirci. Quando posso torno sempre: qui ci sono i miei genitori, mio fratello Basilio, la mia famiglia. Mi piace respirare l'aria di casa, mi piace andare a fare passeggiate a mare anche d'inverno. E' importante - ha concluso - che nei piccoli paesi come Cessaniti si possa fare calcio, si possa dare una possibilità a questi territori di provare a crescere anche attraverso lo sport. Diamo una mano a questa società, anche nelle piccole cose, anche portando un thermos di thè al campo. Io ci sono, gli amici della Polisportiva lo sanno e sanno che possono contare su di me".

 

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