Il 4 novembre si è rinnovato a Catanzaro il tradizionale appuntamento con la Festa dell'Unità Nazionale e la Giornata delle Forze Armate. Alle ore 12, presso il Monumento ai Caduti in piazza Matteotti, si è tenuta una cerimonia solenne a cui hanno preso parte le Autorità Civili, Religiose e Militari della città. La cerimonia è iniziata con l'Alzabandiera e la deposizione di una corona al Monumento ai Caduti, omaggio reso dal Prefetto di Catanzaro e dal Comandante della Legione Carabinieri Calabria. A suggellare il momento, la consegna del tricolore all'Istituto Tecnico Statale "Ercolino Scalfaro", scelto dall'Ufficio Scolastico Regionale come simbolo dell’importanza di trasmettere i valori patriottici e di unità nazionale alle nuove generazioni. Per coinvolgere la comunità e far conoscere meglio il lavoro delle Forze Armate, alcune vetrine dei negozi di Corso Mazzini sono state allestite con materiale espositivo dei Corpi Armati e dei reparti militari e civili dello Stato, offrendo ai cittadini uno spazio per riflettere sul valore dell'impegno e del sacrificio di chi ha servito e serve il Paese. Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza ha allestito una vetrina sul corso principale di Catanzaro, grazie alla collaborazione con un esercente commerciale del capoluogo calabrese, esponendo divise e cimeli. Quest’anno si è voluto valorizzare il contributo offerto dal Servizio Aereo del Corpo che svolge i propri compiti istituzionali di sicurezza, sorveglianza, pattugliamento e salvataggio. Il Servizio Aereo è stato fondato nel 1954 in un contesto sociale ed economico in continua evoluzione, quello del secondo dopoguerra, quando per la rinascita del Paese la Guardia di Finanza divenne un punto di riferimento per la costruzione ed il presidio di un ordinato sistema di regole fiscali e doganali. Oggi grazie all’utilizzo di velivoli sempre più moderni è quotidianamente impegnato nel contrastare le nuove e più insidiose forme di illegalità messe in atto dalla criminalità organizzata, dai trafficanti di droga e di essere umani che vedono nel Mediterraneo la via più semplice per compiere i propri illeciti affari.