Don Mimmo Battaglia a Soverato per il libro su Natuzza: "Non si tratta di un privilegio, ma di una grande responsabilità"
"E' stata una grande emozione e una sorpresa. Non non me l'aspettavo. Non si tratta di un privilegio, ma di una grande responsabilità che ti porta ad amare sempre più il Signore". Così l'arcivescovo di Napoli, monsignor Domenico Battaglia, in un'intervista alla Tgr Rai della Calabria, commentando la decisione presa da Papa Francesco il 4 novembre di nominarlo cardinale. "Una nomina - ha aggiunto monsignor Battaglia - che mi induce a mettermi al passo degli ultimi ed a continuare a servire ed amare la Chiesa. Stando accanto agli ultimi per stare vicino al Signore". L'arcivescovo di Napoli ha partecipato a Soverato ad un'iniziativa in cui é stata ricordata la mistica calabrese Natuzza Evolo, morta nel 2009 e di cui é in corso la causa di beatificazione, presenti anche l'arcivescovo metropolita di Catanzaro, monsignor Claudio Maniago, ed il vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea, monsignor Attilio Nostro. Battaglia, originario di Satriano, in provincia di Catanzaro, ha parlato anche del suo rapporto con la Calabria, dove ha fondato nel 1992 e diretto fino al 2016 il "Centro calabrese di solidarietà", struttura di accoglienza per tossicodipendenti e persone in difficoltà. "Questa terra - ha detto - è la mia terra e la sua gente è la mia gente. Qui mi sono formato, qui il Signore mi ha parlato e qui mi ha chiesto di seguirlo. Quello che sono oggi lo devo al mondo in cui sono cresciuto. Ed io ho bisogno di stare dentro questo mondo, accanto a questa gente, ogni giorno e di uscire e stare sulla strada, andando incontro ai poveri ed ai fratelli che vivono in difficoltà". Ed alla domanda su cosa porterà del cammino che ha compiuto fino ad oggi nella sua nuova esperienza di cardinale, monsignor Battaglia ha risposto: "porterò le gioie, le ansie, le attese e le speranze degli uomini di oggi, e dei poveri in particolare, soprattutto del nostro sud".