«L'Università Magna Graecia di Catanzaro è in buona salute». Lo ha detto il rettore Giovanni Cuda in una conferenza stampa convocata per i risultati del suo primo anno di attività alla guida dell’ateneo catanzarese. «Dal 2014 il numero degli studenti iscritti all’Umg - ha spiegato Cuda - da circa 11mila e 12mila, nel 2023/24 l’Umg ha registrato numeri soddisfacenti nelle iscrizioni, con un’offerta formativa che include 23 corsi di laurea triennale, 5 lauree magistrali a ciclo unico, 9 lauree magistrali biennali, oltre a 15 dottorati di ricerca, 19 master di primo livello e 3 master di secondo livello. In totale si registrano circa 6mila studenti iscritti ai corsi di laurea triennali, 3.800 ai corsi di laurea magistrali a ciclo unico e 1.000 ai corsi di laurea magistrali biennali».
Cuda ha contestato alcune classifiche di istituti di ricerca, che di recente hanno relegato l’Università di Catanzaro agli ultimi posti in Italia: «Se si analizzano attentamente tutti i vari parametri utilizzati dal Censis ci si accorge che due sono quelli critici, l’internazionalizzazione e la occupabilità: però - ha specificato il rettore dell’Umg - deve essere compreso il modo in cui questi risultati sono stati ottenuti e anche gli algoritmi sulla base dei quali questi risultati sono stati ottenuti, algoritmi che si applicano bene agli atenei del Centro Nord ma non a quelli di aree svantaggiate come è la Calabria».
Cuda ha poi replicato a quanti sostengono che l’Università di Catanzaro stia perdendo sempre più terreno rispetto all’Università della Calabria, soprattutto alla luce della nascita della Facoltà di Medicina anche all’Unical: «Non si tratta di subire il peso o di temere concorrenza, anzi la concorrenza è utile perchè genera competizione sana. E’ stato il mio predecessore, il professor De Sarro, a dare l’ok per la partenza del corso a Cosenza ma se fossi stato io avrei agito allo stesso modo perchè - ha osservato il rettore dell’Umg - il sistema universitario ne beneficia e i dati dicono che si sta verificando questo».
Infine, un passaggio sulle critiche di alcuni aree della politica soprattutto catanzarese: «Ho voluto fortemente questa conferenza - ha poi detto Cuda - anche per dimostrare che un declino dell’Umg non c'è, anzi è un ateneo in crescita. Quanto alla polemica con l’amministrazione comunale, che non è riferita solo a questa amministrazione perchè il discorso è antico, è una polemica che trova radici in una serie di criticità che - ahimè - nè questa nè le precedenti amministrazioni hanno risolto. L’autonomia universitaria - ha sottolineato il rettore dell’Università di Catanzaro - è sancita dalla Costituzione, quindi ognuno deve fare il proprio lavoro: è ovvio che noi dobbiamo raccogliere le istanze che vengono dalla città e dall’amministrazione ma devo soffermarmi sulla autonomia nella scelta, le cui dinamiche sono molto più complesse rispetto a quelle che uno potrebbe immaginare».
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