Sette giorni di missione in Burkina Faso. Venti volontari, tra cui il sindaco di Simeri Crichi e di Roccabernarda, in un viaggio organizzato dal Pastore della Chiesa Evangelica Gianni Aiello. Donato ogni ben di Dio: undici tonnellate di riso, semi di mais, uova, stoffe, galline, maialini, sette macchine da cucire, farmaci, pagati mille atti di nascita, costruiti sette pozzi per l’acqua.
“Abbiamo curato diverse patologie in adulti e bambini. Abbiamo fatto diagnosi e fornito le più opportune terapie. Curato ferite infette e fatte decine e decine di medicazioni, ha raccontato Davide Zicchinella, sindaco di Simeri Crichi, medico pediatra alla sua terza missione. Abbiamo lavorato in condizioni ambientali difficili, sotto tendoni con una temperatura che spesso superava i 50 gradi, in postazioni di fortuna, sotto alberi o tettoie in legno. Ci hanno coadiuvato di volta in volta dei volontari straordinari: Irene, Marianna, Salvatore, Filippo, Franca, Enza, Zia Alba, Filomena. Qui la tutela della salute è ovviamente un optional. Tutto è a pagamento, visite, farmaci, degenza ospedaliera. Qui in pochi hanno i soldi per curarsi. E si muore o si resta con gravi invalidità permanenti per l’impossibilità di acquistare farmaci anche del valore di pochi euro. Qui si rischia l’amputazione di un arto o addirittura la morte per una spina. Con Luigi Foresta ed i volontari abbiamo cercato di dare una possibilità di salute a tantissime persone, raggiungendo villaggi sperdutissimi, alcuni dei quali, anche a causa delle precarie garanzie sulla sicurezza, non erano mai stati raggiunti da operatori sanitari e da volontari stranieri. Abbiamo lasciato, anche per questo, temporaneamente, le nostre famiglie e la guida delle nostre comunità”.
Con il dottor Ziccchinella c’era anche Luigi Foresta sindaco di Roccabernarda, infermiere professionale con una lunga esperienza nell'emergenza-urgenza. “Si è conclusa un’esperienza umana e professionale straordinaria, ha raccontato Luigi Foresta, unica per emozioni, sensazioni e per un vissuto che solo lontanamente potevo immaginare. Ho conosciuto persone straordinarie che mi hanno trasmesso da subito forza, coraggio e voglia di fare per una popolazione ai confini del mondo. Abbiamo avuto la possibilità di assistere centinaia di persone con le più disparate patologie alcune delle quali pensavo non esistessero più, abbiamo soccorso e praticato interventi che hanno ridato la possibilità a persone di poter rivivere. Una popolazione che vive in condizioni di povertà assoluta, in condizioni igienico sanitarie molto precarie e oggi una delle zone meno sicure del pianeta ma con un nulla ci hanno regalato sorrisi e abbracci che resteranno incisi nella mia mente per sempre”.
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