Lamezia Terme, la Soprintendenza belle arti inizia l’intervento pilota di restauro conservativo dei dipinti murali della cripta di S. Domenico
La Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per le provincie di Catanzaro e Crotone ha avviato il 28 novembre us i lavori di restauro presso la cripta della chiesa di San Domenico in Nicastro, Lamezia Terme, diretti dal Soprintendente Arch. Stefania Argenti e finanziati con la programmazione ordinaria MIC su richiesta della SABAP. Si tratta di un intervento sperimentale progettato dal personale SABAP volto a studiare, monitorare, conservare e valorizzare un pregevole e singolare ambiente ipogeo, identificato come l’antico putridarium domenicano, poco noto e indagato ma che fa parte del ricco patrimonio lametino. Il suddetto antico putridarium appare oggi decorato con dipinti murali su tre lati e sul soffitto con un ciclo decorativo datato XVI sec.; nella parete frontale, la pittura si sviluppa intorno alle tre sedute da scolatoio, al centro è raffigurato un Ecce Homo tra i simboli della passione datato 1537. In fase di progettazione è stato rintracciato, nel muro occidentale, uno stemma dipinto, identificabile con le armi dei d’Aquino, già feudatari di Nicastro e promotori della presenza domenicana in Calabria. L’ambiente, costituito da un unico vano scavato nel banco roccioso, presenta particolari condizioni microclimatiche che saranno costantemente controllate grazie ad un sistema di datalogger che verrà installato e monitorato costantemente da remoto. Il restauro sperimentale prevede che saranno testate nanotecnologie per la risoluzione di problemi di coesione e adesione della pellicola pittorica in condizioni di forte stress con elevate variazioni di temperatura e umidità. Il progetto studiato per l’ambiente ipogeo del San Domenico, prodromico a successivi interventi che verranno programmati dalla SABAP in base ai risultati che si otterranno, consentirà alla Soprintendenza di acquisire dati termoigrometrici che monitoreranno l’ambiente e sperimentare le nuove frontiere della tecnologia che si stanno perfezionando nel campo del restauro da applicare in ipogei per conservare apparati decorativi parietali e pavimentali. L’obiettivo della SABAP, oltre a quello di studiare, conservare, far rileggere e restituire alla pubblica fruizione un singolare ambiente del sacro immobile, è quello di dare un contributo alla ricerca scientifica e perfezionare metodologie di restauro e prassi operative da applicare in situazioni analoghe. La stretta e proficua collaborazione tra la Soprintendenza e la Diocesi di Lamezia Terme ha facilitato l’avvio di questo importante intervento che va a completare il restauro del complesso monumentale recentemente ultimato e di cui la SABAP ha svolto attivamente e con grande interesse l’alta sorveglianza.