Una politica che pensi al bene comune e non agli interessi personali. Che guardi al futuro e soprattutto pensi in grande. Il monito è dell’ex presidente dell’Azione cattolica Matteo Truffelli, protagonista dell’appuntamento conclusivo del forum di Dottrina sociale della Chiesa sulla Pòlis, promosso dalla diocesi di Lamezia e fortemente voluto dal vescovo Serafino Parisi.
In più occasioni il presule ha parlato ai politici e soprattutto si è rivolto a chi si è allontanato dalla politica, invitando anche i cattolici a spendersi per il bene comune. Il docente universitario Truffelli ha parlato della disaffezione e dell’allontanamento dei cittadini dalla politica, crisi «che non è qualcosa di oggi o di ieri ma ci accompagna già dai primi anni dopo l’Unità d’Italia», ad alcune piste per superarla e arrivare a una partecipazione contraddista da un rinnovato senso di responsabilità e corresponsabilità. Se il disinteresse e, a volte, il disprezzo verso la politica e chi fa politica è un tratto comune a tutte le fasi storiche, per il docente universitario «oggi il distacco si è acutizzato, un distacco che produce astensione dal voto e volatilità elettorale, cioè un voto non ideologico ma che valuta e sceglie di volta in volta: questo ci segnala un modo di pensare la politica che ha a che fare con il contingente, non con un’idea o una visione del mondo». Ne consegue, dunque, «una politica che punta all’immediatezza, di piccolo cabotaggio, che punta a occuparsi delle cose più semplici e non a progettare il futuro. Una politica che amplifica la personalizzazione e la fidelizzazione personale, che usa gli strumenti mediatici non per argomentare ma per alimentare le contrapposizioni. Una politica – ha proseguito Truffelli – che non educa i cittadini ai tempi lunghi, alle regole e ai controlli che contraddistinguono la democrazia».
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