Il dramma degli orfani di femminicidio è stato al centro dell’iniziativa promossa dall’associazione Stella del Mare e dall’Ami, partendo dagli spunti di riflessione offerti dal libro “Oltre la paura. Maria Elisabeth una figlia di femminicidio”, scritto dalla giornalista Letizia Varano, che racconta la storia di Maria Elisabeth Rosanò che, a soli 6 anni, ha visto il padre uccidere sua madre Anja. Un ricordo doloroso e straziante che nel libro diventa testimonianza e resilienza.
«Raccontare la mia storia - ha spiegato Rosanò - è il mio modo di aiutare chi ha vissuto le mie stesse sofferenze ed è un monito alle donne a denunciare e ad andare oltre la paura». Per l’autrice questo libro rappresenta «una luce che illumina le storia degli orfani invisibili, i bambini vittima della violenza assistita, che hanno perso la madre, che si sono ritrovati da soli con il loro dolore. Il libro vuole offrire un punto di vista diverso - ha proseguito Varano - sul tema dei femminicidi».
Michele Varcasia, Antonella Formicola, Roberto Di Palma, Stefania Mandaliti, Stefania Abbruzzo, Elisabeth Rosanò, Letizia Varano
Con l’autrice e la protagonista del libro, ha dialogato la giornalista Stefania Abruzzo che ha saputo enucleare i temi più importanti del volume, dando risalto al messaggio di forza che arriva dalla storia di Maria Elisabeth. Il dibattito è stato arricchito dagli interventi dei relatori, a partire dalla presidente dell’associazione Stella del Mare Stefania Mandaliti che ha sottolineato l’importanza di iniziative come queste per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla violenza contro le donne che rappresenta un fenomeno dilagante.
Molto interessante e articolato l’intervento del procuratore del Tribunale dei minorenni di Reggio Calabria Roberto Di Palma che ha illustrato uno spaccato del suo lavoro, della sofferenza che molti adolescenti vivono e dell’importante di fare rete attorno ai ragazzi e soprattutto attorno agli orfani speciali, attraverso la sinergia fra le istituzioni preposte alla loro tutela. La coordinatrice dell’Osservatorio sulla violenza di genere in Calabria Giuseppina Pino ha accolto gli spunti offerti dal procuratore, intenzionata a farsi portavoce di una legislazione regionale più efficace nel contrasto alla violenza.
Il fenomeno è stato poi indagato dal punto di vista criminologico e sociale da Antonella Formicola che, con le sue parole, ha evidenziato quali sono i campanelli d’allarme che rivelano alle donne il pericolo di trovarsi in una relazione a rischio. Sul ciclo della violenza e sugli abusi si è soffermata l’assistente sociale Maria De Fazio, mentre sull’importanza di migliorare gli aspetti normativi si è concentrato il contributo dell’avvocato Michele Varcasia.
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