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Calorosa cena di accoglienza a Dasà per una famiglia americana che ha acquistato quattro case in loco

Effetti del turismo esperienziale. Ad organizzare, presso l’oratorio cittadino, l’associazione “Dàsos Eliès”

È stata accolta con una ricca e calorosa cena a Dasà una famiglia americana (di Tucson, in Arizona), marito, moglie e quattro figli che, grazie alla “rivoluzione” turistico – esperienziale generata da Eva Santaguida e dal marito Harper Alexander, attraverso il loro seguitissimo canale YouTube “Pasta Grammar” (oltre 400 mila followers), hanno acquistato ben 4 case in paese, dove dopo la pensione hanno anche intenzione di trasferirsi. La cena è stata organizzata martedì presso l’oratorio del paese dall’associazione “Dàsos Eliès”, il braccio operativo presieduto da Rosa Maria Ietto che a Dasà si occupa dell’accoglienza dei tanti stranieri che arrivano, “presi per la gola” e affascinati dal calore umano, dalle tradizioni, e dalle bellezze architettoniche e naturali.

Presenti anche il sindaco Raffaele Scaturchio e il parroco, don Franco Fragalà, alla serata hanno partecipato una sessantina di persone che, come al solito, hanno saputo far sentire “di casa” gli americani, con succulenti e salutari piatti della tradizione tipica, canti e balli, rinsaldano il legame dei graditi ospiti con il luogo e l’Italia. Kurt e Robin (i nomi del marito e della moglie), infatti, sono profondamente affascinati dal nostro Paese, cui sono legati sotto molti aspetti. Radiologo lui e dermatologa lei (i cui bisnonni sono originari dalla Sicilia), innanzitutto seguono assiduamente la dieta mediterranea. La passione per l’Italia è nata da Robyn, che ha trascorso un semestre universitario a Siena, imparando la nostra lingua e attivando le procedure per ottenere prossimamente la cittadinanza. Passione trasmessa anche a Kurt e ai loro figli, motivo per cui l’intera famiglia ha girato lo stivale in lungo e in largo. Finché non sono approdati in Calabria, a Dasà, centro di cui sono rimasti affascinati, per l’accoglienza, la qualità della vita, il senso di comunità, la bontà della cucina locale. «Non siamo noi che abbiamo scelto Dasà – ha detto Robin – ma Dasà che ha scelto noi» Allo stesso tempo, però, hanno notato il forte spopolamento e l’efficacia del “metodo” “Pasta Grammar” per cercare di invertirlo. Questo ha fatto accendere una lampadina che li ha portati a unirsi a un consorzio volto ad acquistare immobili e a rivitalizzare il paese e le comunità circostanti attraverso il turismo. Per loro non un investimento ma una vera e propria missione: “trasformare il “sogno americano” in “sogno dasaese e calabrese”. Più che di un sogno si tratterebbe di un miracolo. Ma ci credono. Come ci credono Eva e Harper, che da aprile si trasferiranno definitivamente a Dasà, intenzionati a richiedere un cospicuo finanziamento da destinare all’acquisto e alla ristrutturazione di case da adibire a B&B (attualmente si ha la disponibilità di 5 edifici per un totale di 18 camere). “Un’utopia che a piccoli passi sta diventando una solida realtà. A Kurt, Robin e ai loro 4 figli parole di vivo ringraziamento da parte di Antonella Scarmozzino, “Dàsos Eliès”, «per aver visto nel nostro paese non solo una destinazione ma una casa e una nuova famiglia», e del Sindaco, che ha consegnato loro una targa e dato «il benvenuto nella nostra comunità», augurandosi che «questo vostro investimento sia un luogo di felicità e nuove meravigliose storie». Auguri e accoglienza ben accettati, visto anche che la figlia della coppia ha voluto partecipare alla processione di San Giuseppe con la divisa della confraternita dell’Immacolata.

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