
«Ricordare è importante perchè non si deve mai abbassare la guardia». A dirlo è Eugenia Ciriaco, la figlia dell’avvocato Torquato Ciriaco, ucciso a Maida nel marzo 2022 in un agguato di stampo mafioso. Torquato Ciriaco è uno degli oltre mille nomi presenti nell’elenco di vittime innocenti della criminalità organizzata a cui è dedicata la giornata del 21 marzo promossa da «Libera». I nomi di Ciriaco e delle altre vittime della violenza mafiosa e 'ndranghetista sono risuonati questa mattina nel piazzale del Centro operativo della Direzione investigativa antimafia di Catanzaro, declamati dagli studenti di due scuole del capoluogo calabrese, accolti dal personale Dia guidato dal capo centro Beniamino Fazio e dai responsabili di «Libera» rappresentati dalla presidente catanzarese Elvira Iaccino.
«Quest’anno - ricorda Iaccino - sono 1.101 i nomi di vittime innocenti di mafia. Trent'anni sono tanti, tanto si è fatto e tanto c'è da fare. Oggi essere qui è un valore ancora più forte perchè siamo in un bene confiscato alla criminalità organizzata. Questo dimostra - ed è il messaggio da far comprendere ai ragazzi - che dalla criminalità può nascere il bene». A sua volta, Fazio ha illustrato il senso della giornata: «Tra le vittime di mafia c'è anche il giudice Falcone che fu colui che nel lontano 1991 volle istituire la Dia, pertanto è un dovere morale ricordarlo e ricordare quanti sono stati uccisi dalla mafia. In questo luogo un tempo c'era una potentissima organizzazione criminale che qui stabiliva le strategie di oppressione, l’aver confiscato questo immobile è il simbolo forte della vittoria dello Stato sulla criminalità organizzata. E oggi - prosegue il capo della Dia di Catanzaro - è importante la presenza delle scuole perché lotta alla mafia deve iniziare tra i banchi della scuola, non deve essere solo repressione ma soprattutto deve essere educazione alla legalità».
Infine, la toccante testimonianza di chi ha vissuto e ancora vive sulla propria pelle gli effetti della violenza della 'ndrangheta e della mafia: «Oggi - dice Eugenia Ciriaco - è un momento importante per far sì che la memoria non sia solo fine a sé stessa ma sia impegno concreto contro qualsiasi tipo di prevaricazione e violenza. Ognuno di noi nel nostro piccolo dovrebbe cercare di non stare in silenzio anche davanti alle piccole cose e ai piccoli atteggiamenti che però denotano mancanza di senso della legalità e della giustizia. Ai ragazzi voglio portare l’esempio di mio padre, che era una persona che ha pagato con la vita la propria onestà. Il fatto che comunque ci sia l’attenzione dei più giovani su questi temi - conclude Eugenia Ciriaco - è importante per lanciare il messaggio che non si deve mai abbassare la guardia, e dà a tutti la forza di andare avanti e di continuare a vivere la nostra vita col sorriso e non abbattendoci».
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