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Limbadi, Don Michele Arena lascia la parrocchia di San Nicola de Legistis. Al suo posto don Cosma Raso

Il passaggio delle consegne domani, mercoledì pomeriggio, con il già parroco di Limbadi. L’ultimo commosso saluto domenica, durante la celebrazione del Corpus Domini

La parrocchia di San Nicola de Legistis, da domani, mercoledì, avrà un nuovo parroco, don Cosma Raso (già parroco di Limbadi). Il passaggio e la presentazione alla comunità è previsto alle 18.30. Domenica durante la celebrazione della solennità del Corpus Domini, il commosso saluto di don Michele Arena, destinato alla parrocchia di Mandaradoni (nello stesso comune di Limbadi), e proseguendo il suo sacerdozio nella parrocchia di Motta Filocastro.

Una notizia che ha destato sorpresa perché nessuno avrebbe potuto immaginare questo inatteso avvicendamento. Ma tra la comunità di San Nicola lo stupore iniziale si è trasformato in gratitudine per quello che ha saputo seminare don Michele. Infatti sabato sera l’abbraccio e l’affetto dei fedeli che hanno voluto dedicargli una festa di ringraziamento con un’agape per il sacerdote che ha saputo infondere fede e spiritualità ma anche vivacità e convivialità. E per sancire il legame tra don Michele e la comunità di San Nicola gli è stata donata una casula.

La ricorrenza del Corpus Domini con la processione per le vie del paese e le liturgie rituali con i diversi altarini allestiti che accompagnano l’ostensorio, ha così contrassegnato non solo il passaggio dalla primavera all’estate, ma anche l’ultima commovente celebrazione in quella che è stata la sua parrocchia dal 27 novembre del 2022. Nell’omelia, con intensa e accorata partecipazione, don Michele ha richiamato il messaggio delle letture e in particolare l’amore e il perdono che ha manifestato Cristo ai suoi discepoli dopo la sua resurrezione, con l’invocazione “La pace sia con voi”. Un auspicio, ha rammentato don Michele, con il quale il pontefice Leone XIV ha voluto salutare piazza San Pietro l’8 maggio scorso quando è stato eletto successore di Pietro. Un richiamo potente alla pace e al perdono in un tempo dove la follia della guerra impera nelle mente demente di crede di dominare il mondo attraverso le armi. Ed è con questo valore e spirito che ogni fedele, ha ricordato con passione don Michele, “deve porsi nell’eucarestia e nella vita perché Cristo non ha giudicato nessuno quando è risorto. Questo significa essere cristiani: coltivare l’amore, il perdono e perseguire la pace.”

Nel saluto finale Don Michele ha richiamato la figura di San Nicola paladino nel Concilio di Nicea (325 d.C.) nella difesa della trinità contro la dottrina di Ario. E per la sua determinazione nel difendere il dogma trinitario che la piccola frazione ha avuto storicamente l’appellativo “Legistis” come legame che non si spezza, dalla radice greca “Alighistos”. Un valore che don Michele ha messo in luce nel cammino pastorale e umano che è stato possibile compiere “grazie al vostro aiuto e alla protezione di San Nicola”. Poi ha esortato la comunità a proseguire con questa fiducia il percorso di fede, sempre con spirito di umile servizio per disseminare il seme del bene e dell’amore e far lievitare il pane della comunione in Cristo.

La sua voce tremante ha testimoniato l’affetto e il legame che si è creato con la comunità. Ed è stata spontanea la commozione mentre richiamava il suo impegno nella doppia veste di sacerdote e di pastore, ma anche come ministro di economia avendo anche lasciato in eredità la somma necessaria al ripristino del sistema automatico delle campane con la sostituzione anche di quella lesionata. Con questa emozione si è congedato dalla comunità, ribadendo che non farà mancare la sua vicinanza e il suo aiuto nel caso lo si richiedesse.

I fedeli hanno voluto manifestare ancora la gratitudine con le parole pronunciate da una giovane animatrice della parrocchia, Nicole. Durante la lettura, rivolgendosi a don Michele, a nome della comunità ha espresso il grande dispiacere perché “quella sarebbe stata la sua ultima celebrazione come parroco”, ma anche la gratitudine per la sua opera pastorale:

“Per noi il tempo trascorso insieme ha significato crescita umana e spirituale. Lo abbiamo vissuto testimoniando impegno, aiuto, cura, dedizione e soprattutto fede e fiducia. Ma il cammino prosegue e tutto quello che appartiene al passato rimane e la tua opera non sarà dimenticata”. Ed infine le parole conclusive che testimoniano il legame che si è creato: “La comunità di San Nicola ti è grata con la viva speranza che tu possa essere sempre nostro pastore” perché “siamo certi che il nostro non sarà un addio, ma un restare con e in Dio.”

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