Due gol pesantissimi, uno dopo l’altro. Per interrompere un digiuno personale lunghissimo (aprile 2017) e lasciarsi alle spalle ogni problema. Mamadou Kanoute è un attaccante ritrovato.
Sta bene e si vede: per come e quanto corre in campo, per quanto e come dialoga con i compagni. E per come lo tiene in considerazione Gaetano Auteri, che lo sta schierando sempre titolare e dovrebbe farlo anche sabato sera a Lentini, in casa di una Sicula ambiziosa, ma un po’ fuori giri.
«La rete sotto la curva “Capraro” e l’esultanza davanti ai nostri tifosi erano cose che aspettavo da un pezzo», dice Kanoute ripensando al rigore trasformato sabato scorso contro il Rieti, «è stata una bella emozione».
Dopo quattro partite utili di fila, i giallorossi non possono comunque fermarsi. L’ex squadra di Kanoute, quella Juve Stabia che qualche anno fa l’ha lanciato, continua a scappare (ne ha rifilati quattro alla Viterbese, nel recupero del secondo turno). Di conseguenza, altri passi falsi potrebbero diventare un handicap difficile da superare. «Pensare partita dopo partita è essenziale», fa notare il giocatore. Lentini e la Sicilia, da questo punto di vista, sono un po’ come Catania due settimane fa: un altro crocevia.
«Sarà una gara difficile – sottolinea Kanoute -, noi dovremo essere concentrati e convinti dei nostri mezzi per strappare i tre punti». Nella “doppia” di oggi a Giovino Riggio ha lavorato regolarmente in gruppo, Figliomeni ha seguito un programma differenziato: il primo sarà sicuramente della partita, il secondo potrebbe farcela. Per De Risio, invece, rimangono inalterati i dubbi dei giorni precedenti. Tutti e tre hanno accusato distorsioni alla caviglia di diversa entità.
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