Nel giro di due settimane la prospettiva si è capovolta. La terza vittoria e il quinto risultato utile consecutivi restituiscono l’altra dimensione del Catanzaro. Quella di una continuità ricercata per due mesi e trovata adesso, quasi all’improvviso. Non per caso, ma col gioco. Non con un colpo di fortuna o grazie a episodi casuali, ma con la consapevolezza della propria forza. Convincendo. Proprio come vuole l’allenatore e come spera di fare mercoledì sera (ore 20:30) nel recupero derby rinviato due volte con la Reggina al “Ceravolo”. Amaranto prima e Cavese poi, domenica pomeriggio, per due turni casalinghi ravvicinati che vanno sfruttati in tutti i modi, senza supponenza, ma pure con la certezza che a Catania è cambiato qualcosa. L’autorevole affermazione di Lentini, dopo il 3-0 sul Rieti, l’ha dimostrato. La Sicilia si è confermata isola felice per i giallorossi. L’influenzato Auteri ha sentito l’aria di casa (Floridia, dov’è nato, dista appena quaranta chilometri) e ha fatto venire la febbre al collega della Sicula Leonzio. Il 2-0 è nato dalla panchina e deriva da tanti differenti punti di vista. Il più importante riguarda la mano del coach, che ha corretto la squadra durante l’intervallo: il Catanzaro ha vinto la partita durante quel quarto d’ora, perché poi è tornato in campo con un atteggiamento più risoluto e un’organizzazione più incisiva,ha iniziato a inaridire le fonti di gioco avversarie (che già non avevano avuto tanto spazio nella prima frazione), ha chiuso i bianconeri nella propria metà campo, e ha cominciato a creare occasioni senza concederne (la Sicula si è rivista in avanti solo due volte, ma dopo il doppio svantaggio).