Quattro punti in più rispetto all’andata: dieci ora, sei a inizio campionato. È il Catanzaro sprint del girone di ritorno. Una squadra che sta meglio, è rodata, a tratti riesce a essere inarrestabile. L’ha dimostrato nel primo tempo con cui ha steso la Casertana, l’aveva fatto con il Rende, la settimana precedente, e a Potenza, prima della sosta. Se la Juve Stabia è oggettivamente strabiliante, Maita e compagni sono soltanto leggermente sotto. Anzi, la differenza fra la capolista e i giallorossi nelle ultime quindici partite è stata davvero minima: 35 punti la Juve Stabia, 32 il Catanzaro (sta tutto nello scontro diretto, perso 3-0 al “Ceravolo”), 29 il Trapani e il Catania. Finito il naturale apprendistato delle Aquile, le due formazioni hanno viaggiato sullo stesso livello. Per questo il successo sulla Casertana può valere di più di quanto non dica il 3-2 finale anche se stonano i due turni di squalifica comminati a Riggio per il concitato post-partita (una al campano Zito, i due si sarebbero schiaffeggiati) e i 2.500 euro di multa alla società (bottigliette e accendini lanciati dagli spalti contro tesserati avversari). Ora, però, prima del complicatissimo derby di Reggio Calabria (domenica, ore 14:30) dove rientreranno sia Celiento (dalla squalifica) che Kanoute (da una noia al flessore), bisogna affrontare la trasferta di Catania, in programma domani (ore 16:30), per i sedicesimi della Coppa di C: scenderà in campo chi ha avuto meno spazio finora. Può darsi che al “Massimino” abbia ancora almeno un’altra mezz’ora a disposizione pure Bianchimano, autore della doppietta alla lunga decisiva nel match di domenica. L’altro marcatore, Figliomeni, uscito per un problema muscolare a fine primo tempo, sembra non avere nulla di grave: solo un affaticamento.