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Catanzaro, c'è la Sicula e Auteri respinge le critiche

Guai a non avere fiducia nel Catanzaro. Guai a pensare che dopo tre sconfitte di fila sia già tutto da buttare, o che il dato sgonfio della prevendita – meno di un migliaio di tagliandi – sia dovuto. «Il chiacchiericcio è la cosa che mi disturba di più», dice Auteri con un riferimento evidente alle critiche in serie, quasi solo sui social network, di tifosi che hanno cominciato a vedere un futuro nero dopo il k.o. di Rieti.

"Chi ama il Catanzaro la smetta di parlare – aggiunge - venga allo stadio, paghi il biglietto e lo sostenga dall’inizio alla fine, altrimenti vada a mare, tanto si prevede una bella giornata. È questo contesto relativo ai numeri che mi ha deluso un po’, perché la maglia si dovrebbe seguire sempre».
La sferzata dell’allenatore dopo la rifinitura a porte chiuse del “Ceravolo” è rivolta all’ambiente, ma suona pure come difesa della sua squadra.

Non vince da un mese e oggi pomeriggio può provare a rifarsi contro la Sicula Leonzio: «Vincere è un imperativo? No, non ce l’ha ordinato il medico, non siamo malati terminali, ma una squadra che è incappata in un ciclo di tre partite strane, perché quando si gioca in determinati contesti può succedere che diventi tutto più difficile, e noi abbiamo anche commesso qualche errore. È certo, comunque, che dovremo esprimerci meglio di quanto fatto ultimamente. E sono sicuro lo faremo».

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