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Lunedì 29 Aprile 2024

Allenamenti gratis per medici e infermieri, l'offerta del campione di boxe di Acquaro Benoit Manno

Benoit Manno

In epoca di coronavirus e post emergenza parla un po’ di calabrese, precisamente vibonese, una sana e particolare espressione di solidarietà in Piemonte. Qui, a Torino, vive ed opera Benoit Manno, originario di Acquaro, due volte campione d’Italia pesi piuma di boxe, che oggi gestisce una palestra, la “Manno Boxing Club”, in corso Francia, nel capoluogo piemontese, dove fa il preparatore atletico. Un arte nobile, il pugilato, come nobile è il gesto che Benoit, quando sarà reso possibile dalle disposizioni anti pandemia, ha promesso a medici ed infermieri della sua città d’adozione, rappresentanti di una categoria che ha raffigurato quella dei “nuovi eroi” dell’emergenza sanitaria: un mese, o dieci ingressi, di allenamento gratuito nella sua palestra. “Una carezza in un pugno” il nome dell’iniziativa che non stupisce chi conosce l’animo di Benoit, soprattutto i suoi compaesani, s’inserisce nel filone dei frutti positivi di solidarietà che la Covid ha avuto come effetto “collaterale” e racchiude perfettamente la sintesi dell’accoglienza calabrese. La singolare proposta è stata resa nota attraverso un volantino che Elisabetta Muner, moglie del campione di boxe, ha diffuso nel reparto di rianimazione polmonare dell’ospedale Mauriziano di Torino, dove lavora come infermiera. Ricordando le «fatiche che ci sono e non dovrebbero essere mai vissute», Elisabetta si dice «orgogliosa di fare parte della squadra» di sanitari, invitando i colleghi ad «un tipo di fatica diversa, in un posto dove la stanchezza è sinonimo di salute. Quando potremo, ed avrete tempo, vi aspettiamo presso la “Manno Boxing Club”, per un periodo di allenamento gratuito che vuole essere un omaggio a dei professionisti che, prima di tutto, sono uomini e donne di questa comunità, la quale, mai come oggi, necessita di collaborazione ed empatia”. Chapeau per Elisabetta e Benoit ed il suo staff, che sapranno prendersi cura di coloro che si sono presi cura di chi ha avuto bisogno. E buon allenamento ai destinatari, quando le disposizioni ministeriali concederanno un po’ più di libertà.

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