Un guizzo di Mansour nel cuore del primo tempo condanna la Vibonese allo stop sul prato del “Ventura” di Bisceglie. Mai come in questa circostanza, però, la sconfitta dei rossoblù assume un sapore dolce: al triplice fischio di Perenzoni, infatti, i ragazzi di Giorgio Roselli hanno potuto festeggiare l’aritmetica permanenza con una giornata d’anticipo per via dei concomitanti risultati della Cavese (battuta a Palermo) e della Paganese (andata non oltre il pari interno con il Potenza).
Emozionato e felice, il timoniere Giorgio Roselli analizza il positivo percorso che ha portato la Vibonese alla permanenza con una giornata d’anticipo rispetto all’epilogo del torneo. «Avevamo bisogno di conquistare aritmeticamente questa salvezza, sono stati due mesi e mezzo di straordinaria intensità – esordisce l’allenatore rossoblù – . Forse non mi era mai capitato di essere così felice perché ad un certo punto ho temuto che la situazione potesse prendere una bruttissima piega. Il cammino sembrava tutto in salita, invece con un pizzico di fortuna e con la presenza di persone fantastiche al mio fianco siamo riusciti a compiere qualcosa di straordinario. È normale che abbia sempre creduto nell’obiettivo salvezza, ma in tutta sincerità ci sono stati dei momenti in cui la via d’uscita sembrava impossibile ed invece i ragazzi sono stati bravi a trovarla. Il momento più difficile? Quando siamo andati in svantaggio con il Teramo ed avevamo sette titolari non disponibili. A quel punto ho pensato che non ci potesse essere alcuna possibilità, invece siamo riusciti a ribaltare quella sfida con il contributo di ragazzi che non giocavamo quasi mai. Da quel match è iniziato un altro campionato. In merito alla gara odierna abbiamo perso, ma senza demeritare affatto. Dedico la salvezza a mia moglie ed alla mia famiglia perché sono stato lontano da loro vivendo per tutto questo periodo come un “eremita” tra camera d’albergo, ristorante e campo. Una soddisfazione così grande mi ripaga di ogni sacrificio compiuto. A fine gara ho provato una grande emozione, probabilmente mai così forte in passato».
Tanti abbracci, tra cui quello con il presidente rossoblù Giuseppe Caffo. «In questa occasione possiamo essere “contenti” della sconfitta – afferma sorridente il massimo dirigente della Vibonese – . Abbiamo raggiunto il nostro traguardo con una giornata d’anticipo. Siamo tutti felici, dal sottoscritto all’ultimo dei collaboratori, dal giocatore più esperto ai ragazzi che sono entrati in campo solo pochi minuti durante la stagione. Ringrazio la squadra per l’impegno e l’abnegazione mostrata, già al termine dell’incontro vinto contro l’Avellino avevo la sensazione che l’obiettivo non ci sarebbe affatto sfuggito. Il futuro? Per ora ci godiamo questa gioia, che rappresenta il nostro scudetto».
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