Rimboccarsi le maniche e lavorare. Per risalire la classifica e abbandonare la mediocrità che accompagna il Catanzaro ormai da tre mesi. È compromesso solo il primo posto, non posizioni migliori della settima occupata adesso. Non è riuscito il sorpasso al Palermo, ma il mercato di riparazione non può aggiustare le cose come se fosse una bacchetta magica: presi i giocatori, bisogna assimilare e far funzionare il gioco con gli allenamenti, le ripetizioni e quindi il tempo. Certo, unire a questa ricerca anche i risultati sarebbe importante. Tornando alla gara giocata lunedì sera, il Palermo è stato bravo a stroncare sul nascere la manovra di Martinelli e compagni. Lo ha ammesso lo stesso Vivarini, indicando non soltanto implicitamente i limiti di una formazione che ha bisogno di un regista classico per entrare in un nuovo tipo di gestione delle gare. Gestione incentrata, cioè, non più sull'attesa e sulle transizioni, sulla reazione agli avversari e ai loro errori, ma su una proposta costante. Rispetto all'incontro con i siciliani qualcosa di meglio si era visto col Padova, però i veneti - passati in vantaggio dopo 10' e molto solidi in difesa - non avevano bisogno di usare lo stesso timbro aggressivo e assillante del Palermo. Si tratta sempre di ragionamenti fatti col senno di poi, quindi impossibili da verificare, tuttavia l'assenza di qualità in mezzo ha pesato notevolmente in un contesto dominato - da un lato e dall'altro - dalla corsa e dai muscoli. Domenica a Catania dovrebbe esordire Maldonado, quel play vero e proprio che manca da quando la società ha deciso di non confermare Corapi puntando, invece, su un elemento con caratteristiche diverse come Cinelli (in uscita come Porcino, Curiale e Carlini: da ieri e fino a domani il ds Pelliccioni è a Milano per cercare di velocizzare le cessioni). L'ecuadoriano dovrà garantire le geometrie davanti alla difesa che in questa stagione non ci sono mai state: sarà un'aggiunta funzionale e (si spera) risolutiva all'impostazione bassa (soprattutto di Martinelli) e la principale risorsa per collegare la mediana alla trequarti. Dove Sounas, positiva eccezione alla muscolarità del posticipo, ha cominciato a mostrare di cosa è capace come mezzala di fantasia e squilibrio. In crescita rispetto al debutto di Coppa, il greco ha confermato grande qualità nel tocco, capacità di ripulire l'azione e anche temperamento e personalità, perché non ha avuto timori in un contesto ad intensità agonistica. E potrà solo migliorare così come Biasci, non giudicabile per lo spezzone finale con cui ha esordito in giallorosso e, in generale, tutto l'attacco appena avrà a disposizione anche Iemmello (domenica prima convocazione per lui?). Senza dimenticare che al “Massimino”, dopo la squalifica, tornerà Vandeputte, finora il principale creatore di occasioni per il Catanzaro: impossibile non avvertire la sua assenza. Le Aquile hanno tanti buoni motivi per essere ottimiste. Pensando ai playoff.