Lo stesso effetto della kryptonite su Superman. Il Catanzaro vede il Monopoli e perde qualsiasi potere. Quest'anno ha perso all'andata e al ritorno. Già nello scorso campionato i pugliesi erano stati gli unici imbattuti in entrambe le occasioni con i giallorossi, come nemmeno la Ternana dei miracoli. Al di là delle statistiche, sabato il Monopoli ha interrotto dopo nove risultati consecutivi la striscia utile e inclinato ulteriormente la strada verso la B. Adesso Vivarini e i suoi devono resettare tutto e pensare alla prossima, cioè allo scontro diretto di domenica con il Bari al “Ceravolo”. La capolista non si è lasciata sfuggire l'occasione, ha piegato il Francavilla al 92' ed è tornata sette lunghezze più avanti, però restano otto gare e 24 punti, la rimonta è più difficile, non impossibile. Soprattutto, la stagione non finirà domenica: c'è un secondo posto da conquistare visto che l'Avellino (con una gara da recuperare) e il Francavilla hanno rispettivamente tre e due punti in meno. Le Aquile conservano su tutte e due il vantaggio negli scontri diretti, ma manca così tanto che sarebbe illogico specularci su. Anche perché l'eventuale e possibile radiazione del Catania annullerebbe i risultati degli etnei togliendo quattro punti al Catanzaro (e al Bari), uno solo ad Avellino e Francavilla. Tornando alla sfida persa al “Veneziani”, si sapeva che non sarebbe stata una passeggiata di salute, ma non era preventivato un rovescio del genere. Non nelle dimensioni, quanto nelle modalità: il primo gol subito dopo 22 secondi con i tre difensori centrali beffati come non ci si aspetterebbe dal reparto meno perforato del girone; il secondo su un rigore sacrosanto (ma ingenuo pure questo) dieci minuti dopo il bel pari di testa di Biasci, ennesimo squillo su calcio da fermo e quarto centro stagionale dell'attaccante toscano (su decimo assist nel torneo di Vandeputte). I 75 minuti più recupero giocati in seguito non sono bastati a riacciuffare il risultato: un minimo di reazione il Catanzaro l'ha avuta nel primo tempo, ha avvicinato pure il pari in un paio di occasioni (in particolare con un colpo di testa di Scognamillo), solo che poi è progressivamente scomparso e, più generalmente, è rimasto in balìa degli avversari. Il Monopoli è stato bravo ad andare subito in verticale con lanci lunghi per punte o esterni che hanno fatto penare i giallorossi, ne hanno disinnescato il pressing e trasformato un campo zuppo come una risaia in un fattore a loro vantaggio. Cioè il contrario di quanto è stato per Fazio e compagni, che hanno provato a giocare palla a terra quando era chiaro non fosse proprio il caso. Al di là delle generosità e della prestazione molto buona di un uomo d'ordine come Cinelli, è mancato un piano alternativo al fraseggio palla a terra e al pressing alto che fino a sabato avevano portato punti e vittorie convincenti. Lo rifaranno, ma in quel contesto era necessario ben altro anche dai cambi, deludenti dal primo all'ultimo.