Un attacco puntuale come un orologio, all’inizio e alla fine. Il Catanzaro è una macchina da gol: 57 volte a segno escludendo le due gare col Catania (altrimenti avrebbe toccato la cifra tonda a quota 60), il terzo reparto offensivo del girone dietro il Palermo e il Foggia nonostante la partenza ad handicap in avvio di stagione, quando si realizzava col contagocce.
È uno dei fattori su cui puntare ai playoff. La distribuzione delle marcature all’interno di una partita è stata costante e ha ottenuto i picchi positivi nei momenti cruciali, cioè nei primi e negli ultimi quarti d’ora, quasi senza differenze fra un primo o di un secondo tempo. Aquile scattanti in uscita dagli spogliatoi e sempre sul pezzo prima di rientrarci, quindi pronte e concentrate nella manovra e nella successiva fase di finalizzazione.
I giallorossi sono stati la squadra più efficiente del girone nei primi tempi: 10 centri nel primo quarto d’ora, sei in quello centrale, ben 14 nell’ultima frazione precedente all’intervallo, 30 in tutto con una differenza reti di più 16. Nessuno, nemmeno il Bari, il Palermo o l’Avellino, neanche il Foggia di Zeman, è stato più efficiente su un lato e sull’altro del campo.
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