Il Catanzaro ci prova. La campagna playoff comincia stasera da Monopoli con la consapevolezza di avere gli uomini, i mezzi, l'esperienza, le qualità e il contesto ambientale per arrivare fino in fondo. Anche se i playoff sono un tabù come lo erano i rigori per l'Italia ai Mondiali. A un certo punto qualsiasi bestia nera viene sconfitta e calpestata. Si parte dalla Puglia, su un campo mai dolce per i giallorossi, contro un avversario ostico e carico d'entusiasmo. Meglio così, testarsi subito con una prova molto complicata può aiutare a levarsi di dosso la ruggine dei 24 giorni senza gare ufficiali. «Siamo il Catanzaro e ce la giochiamo alla grande», ha detto Vivarini dopo la rifinitura di Fasano parlando come un tifoso qualunque, uno dei tanti che l'hanno lasciato «senza fiato» quando li ha visti riempire la tribuna di Giovino domenica mattina: «Me ne aspettavo un gruppetto e invece erano una marea, vuol dire che la città ci sta vicino. Ora sta a noi portare tutti loro in campo», ha sottolineato il coach. Il regolamento darebbe una mano ai giallorossi: la qualificazione è possibile anche con due pari, quindi tenere in pugno il vantaggio da testa di serie è il primo comandamento. Ma in questi casi è molto meglio evitare ragionamenti col bilancino: «Non si gestisce niente perché questo è stato forse l'errore commesso dal Cesena, contro cui il Monopoli ha sfoderato una prestazione sopra le righe. Certo, Giocare la prima gara in trasferta può essere un vantaggio anche se il risultato finale si decide sempre al ritorno, ma ciò non toglie che entrambe le partite vanno affrontate con concentrazione, attenzione e grande determinazione». Soprattutto se l'avversario ti ha battuto due volte su due e, a marzo, ha interrotto la tua rincorsa al vertice: «Quella sconfitta ci ha fatto molto male e ci dà ancora più rabbia», ha ricordato l'allenatore abruzzese. Il Monopoli, in pratica, merita solo rispetto: «Non mi ha sorpreso, sono anni che fa tornei straordinari, è una squadra ben definita e collaudata con ragazzi molto interessanti, ha entusiasmo ed è pure abbastanza rodata considerando che ha giocato molto fin qui. Temo la loro fisicità, il gioco sporco che fanno, perché badano molto al sodo, fanno tanta fase difensiva e tante verticalizzazioni. È un incontro da affrontare con tutte le nostre forze, senza risparmiarci. Magari potremmo soffrire il ritmo, ma è importante rompere il ghiaccio e, comunque, stiamo bene e abbiamo lo spirito giusto. Oltretutto, in campionato abbiamo fatto più punti di loro, quindi dobbiamo essere bravi a mettere in pratica questa superiorità». Quanto alle scelte, da mesi Vivarini non aveva a disposizione tutti quanti. La formazione tipo è praticamente scontata, anche se il ballottaggio sulla destra fra Bayeye e Rolando, risolto ancora una volta in favore del primo, potrebbe riservare sorprese all'ultimo momento. Agli estremi Branduani e la coppia d'attacco formata da Iemmello e Biasci, fra di loro il muro difensivo con Martinelli, Fazio e Scognamillo, la mediana con Cinelli uomo d'ordine e Verna a portare fiato e corsa, Sounas oscillante fra centrocampo e trequarti, Vandeputte a spingere partendo dalla sinistra di uno schieramento impostato sul 3-5-2. Ok i titolari, ma occhio pure all'apporto di chi subentra: «Durante la stagione ho studiato la squadra cercando di trovare gli equilibri giusti e ora conosco bene le qualità di ognuno dei miei calciatori. Non è importante tanto chi viene schierato dall'inizio - ha concluso Vivarini -, quanto chi subentra, perché sono i cambi che possono incidere e in panchina abbiamo chi può farci svoltare ed essere determinante, lo sanno gli stessi ragazzi». Tutti insieme, pronti a provarci sul serio.