Martedì sera è stato il momento dei saluti. In un luogo simbolico come Giovino, nel centro sportivo dove è stato costruito giorno dopo giorno il sogno promozione bruscamente (e immeritatamente) interrotto domenica scorsa a Padova. Giovino è anche il centro sportivo da dove ripartirà l'assalto alla serie B fra un mesetto o poco più: la promozione diretta, il Catanzaro non ha altro nella testa. Proprietà, società, staff tecnico e sanitario, ovviamente i calciatori si sono ritrovati nel quartier generale per l'ultima cena della stagione. Il banchetto è servito a tracciare una linea, provare per un attimo a smettere di pensare ai torti subiti in Veneto, cominciare a fissare qualche paletto per la stagione che verrà fra gli odori e i sapori di un menù a base di carne grigliata da cuochi arruolati per l'occasione: picanha, churrasco, filetti, perché i playoff sono finiti e di conseguenza un piccolo strappo alla dieta, per una sera, si può anche dare. Dopo un girone di ritorno a tratti davvero esaltante, il gruppo se li è guadagnati sorrisi e relax. Fra un piatto e l'altro, hanno parlato in tre: il presidente Floriano Noto, il capitano Luca Martinelli, l'allenatore Vincenzo Vivarini, che pare abbia accennato alla volontà di restare per riprovarci, stavolta dall'inizio (del resto ha un contratto valido fino a giugno 2023). Ieri mattina, poi, il tecnico è tornato a casa per staccare un po' la spina (lo stesso hanno fatto tanti calciatori), però i contatti con la società rimangono costanti. Per qualche altro la serata di martedì è stata l'ultima in giallorosso. È il caso del direttore sportivo Pelliccioni, per esempio, destinato al Monopoli. Il club ha giudicato positivamente il lavoro dell'esperto uomo-mercato, gli avrebbe anche chiesto di aspettare un po' prima di accettare altre offerte, ma Pelliccioni non se l'è sentita (l'avessero voluto confermare avrebbero potuto farlo prima) e ha preferito rompere gli indugi. Il Catanzaro aveva già in mano diversi profili per la successione. Tipo quella che porta a Ivano Pastore, molto apprezzato dal presidente. Un'altra ancora al calabrese Francesco Musumeci, ex Pro Vercelli. E ancora Andrea Grammatica (ora al Ravenna), che da queste parti si avvicina praticamente ogni estate. In molti hanno notato al “Ceravolo”, nella semifinale di andata con il Padova, un ds del calibro di Daniele Faggiano, ultima esperienza alla Sampdoria dopo aver condotto il mercato di Genoa e Parma. È di altra categoria, quindi la sua presenza allo stadio non vuol dire niente, però potrebbe indicare una strada da seguire: con Faggiano sono cresciuti tanti ds di C, per esempio l'ex Trapani e Juve Stabia Raffaele Rubino. Il nodo ds verrà sciolto il più rapidamente possibile così da avviare presto la campagna di acquisti e sedersi per alcune priorità: Vandeputte (proprietà del Vicenza, è seguito dall'Empoli), Biasci (targato Padova) e Iemmello (Frosinone). Occhio all'interesse dell'Udinese per Bayeye.
Bombagi: orgoglioso del nostro percorso
Un buon finale di stagione con tre gol nelle ultime due partite, l'atteggiamento giusto, carico, determinato, sempre col coltello fra i denti dopo mesi ai margini. Francesco Bombagi è stato un giocatore ritrovato e potrebbe essere un elemento importante anche nella prossima annata. Ieri il numero 10 ha salutato l'ambiente giallorosso su Facebook: «Ci abbiamo creduto tutti e noi eravamo quasi certi di farcela, purtroppo è finita come nessuno voleva e, forse, ha fatto più male proprio per questo. Di alibi se ne possono trovare fin troppi, ma sono stato orgoglioso di come abbiamo affrontato queste partite, usciamo a testa alta sapendo di aver dato tutto e questo non può che essere un punto importante da cui ripartire».