Il riscatto di Tommaso Biasci. Il Catanzaro ha deciso: l’attaccante sarà uno dei punti di forza anche nella prossima stagione. A titolo definitivo, non in prestito come nei mesi scorsi. Il calciatore è un tesserato del Padova, ma la clausola inserita nel contratto di trasferimento firmato in inverno dà un bel margine ai giallorossi che, dal 15 giugno, potranno far valere l’opzione pagando la cifra pattuita allora. È un investimento indipendente dalla scelta del nuovo ds (Magoni è atteso oggi in città: ormai ci siamo), consistente per gli standard economici della C, però Biasci lo vale tutto. Anche se i veneti si sono pentiti della cessione, le Aquile hanno il coltello dalla parte del manico e possono contare pure sulla volontà del ventisettenne toscano.
Biasci ora è a casa, ad allenarsi con un personal trainer e staccare un po’ dopo la delusione playoff. Tuttavia Catanzaro ha lasciato un segno su di lui (come testimoniato dal suo post su Instagram di qualche giorno fa) perché in Calabria si è rilanciato dopo una prima parte di stagione complicata al Padova, con poche presenze e ancor meno possibilità di mettersi in mostra. Al “Ceravolo”, invece, ha fatto boom e cominciato a graffiare gli avversari già all’esordio da titolare. In una classica del sud come quella di Catania, quasi un derby: gol più assist per Vandeputte e poco importa se nelle statistiche quella gara non vale (per l’esclusione dei siciliani), è da lì che Biasci ha iniziato a ritagliarsi uno spazio nel cuore dei tifosi.
E nelle gerarchie di Vivarini, che l’ha schierato titolare 18 volte su 20 ricavandone reti (otto in tutto) e servizi vincenti per i compagni (tre). Dopo Catania Biasci si è ripetuto contro il Picerno: gol di testa e assist per Sounas; con l’Avellino, nella sfida immediatamente successiva, liberando Vazquez per quel destro da 30 metri che ha fatto esplodere lo stadio; e poi, ancora, il sinistro di tuono stendi-Paganese (dopo un meraviglioso tacco di Cianci), le due sberle rifilate al Monopoli, una inutile in campionato, l’altra fondamentale nei quarti playoff , i sigilli a Messina e Castellammare più la doppietta (con altro assist) di Foggia. Vivarini non se n’è mai privato ed è stato ripagato.
Del resto Biasci ha avuto grandi maestri (Silvio Baldini su tutti) per il gioco offensivo. A Livorno ammirava Sodinha, a Carrara ha visto da vicino i numeri di gente come Tavano e Maccarone, anche se per il suo procuratore è il Ciccio Caputo della Toscana. Biasci avrebbe voluto levarsi qualche sassolino dalla scarpa nella semifinale playoff con il Padova: un gol da ex per dimostrare che non è il calciatore mal utilizzato che pensavano fosse in Veneto. Non c’è riuscito, ma ci ha provato con generosità.
Sulla sua annata a Catanzaro non c’è nulla da dire, tanto che il club di Noto non ha intenzione di farselo sfuggire ed eserciterà la clausola nella prossima settimana. Biasci piace al Pisa e chissà che succederà nel caso in cui i nerazzurri facessero sul serio. Però è più concreto ripensarlo in giallorosso per tentare un nuovo assalto alla B. Il riscatto per riprovarci insieme.
Il Catanzaro ha deciso di riscattare subito Biasci
Dal 15 potrà far valere la clausola per l’acquisto
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