Dopo 25 anni termina l’avventura di Antonio Galardo nel Crotone calcio. Attraverso una lettera, l’ex capitano rossoblù, crotonese doc, ha spiegato che «oggi a malincuore, constatato che non ci sono i presupposti per continuare questa splendida storia d’amore, è preferibile prendersi una pausa di riflessione per non farsi del male e sciupare quanto di bello vissuto insieme». Dunque, il Crotone ripartirà dalla Serie C ma senza Galardo.
La lettera
«Come in qualsiasi film arriva il momento dei saluti, dei ringraziamenti e dei titoli di coda. Una vita con la pelle tatuata di rossoblù, 25 anni da protagonista, gran parte dei quali a lottare con la fascia da capitano in mezzo al campo per difendere la maglia del Crotone, sempre al massimo delle mie potenzialità, superando i miei limiti e andando oltre gli ostacoli. Regista di un film che è andato oltre qualsiasi più rosea aspettativa lavorando quotidianamente con l’intento di contribuire a portare il Crotone nel calcio che conta. Quel Crotone la cui forza è stata sempre quella di essere una grande famiglia pronta ad accogliere con calore e nella quale avevo la naturale responsabilità di ricevere ed aiutare nel quotidiano, dentro e fuori dal campo, i tanti giovani che sono passati da questa società. Sempre e solo al servizio della squadra, ovunque mi venisse chiesto di giocare, con spirito di sacrificio e abnegazione, sempre per il bene primario della squadra.
Come ogni carriera, ripercorrendo le tappe che sono scolpite nella mia memoria, sono tanti i passaggi cruciali, le gioie, qualche insuccesso, semplicemente l’essenza dello sport. Ci sono state sicuramente tappe fondamentali nelle tante stagioni vissute in rossoblù che hanno contribuito a scrivere le successive pagine della favola Crotone: sicuramente il successo di Benevento nella finale playoff del 21 giugno 2009 per diversi motivi non solo sportivi è stata la più grande impresa. Una carriera di successo si costruisce solo se sia nei momenti esaltanti che in quelli meno non venga mai a mancare il rispetto dei compagni, degli avversari, dei tecnici, della dirigenza e della gente che paga il biglietto per supportarti.
Vivere dentro e fuori del campo nel rispetto degli altri, pretendendo in cambio semplicemente il medesimo rispetto senza mettere da parte mai la dignità personale. L’orgoglio per il bene del gruppo e dell’obiettivo a volte come segno di maturità e lungimiranza è necessario metterlo da parte, ma la dignità mai, quella no!
Mi rivolgo ai tifosi per ringraziarli dell’affetto che mi avete sempre dimostrato, ripagandomi di ogni singolo km percorso in campo di ogni singola goccia di sudore.
Oggi il Crotone non ha bisogno del mio contributo, ma non può prescindere dall’affetto del pubblico, dal vostro sostegno incondizionato, per aiutare la squadra a ritornare immediatamente nella categoria che le compete. L’ultima partita in C ero protagonista in campo, la prossima sarò sugli spalti come voi a sostenere la squadra DA TIFOSO.
È un momento difficile per me, un passaggio cruciale della mia carriera e volevo condividerlo con voi. A volte per il bene di tutti è meglio defilarsi, lasciare spazio, sicuro che non si tratti di un addio, non so se si tratta di un arrivederci, ma se il Crotone in futuro avrà bisogno di nuovo di me non potrò esimermi dal dare una mano.
Oggi a malincuore, constatato che non ci sono i presupposti per continuare questa splendida storia d’amore, è preferibile prendersi una pausa di riflessione per non farsi del male e sciupare quanto di bello vissuto insieme.
È arrivato il momento dei ringraziamenti: in primis alla gente, la mia gente, la gente della mia città; alla mia famiglia che mi ha supportato e a volte sopportato nel corso della mia carriera; agli amici di una vita, ai tecnici che ho avuto la fortuna di incontrare sulla mia strada dai quali ho potuto assimilare tutto quello che sono calcisticamente; ai tanti compagni di questa splendida avventura gran parte dei quali fanno parte ancora oggi della mia vita; alla proprietà del club, in particolare al Presidente Gianni Vrenna con il quale per 25 anni ho avuto rapporti quotidiani, per la fiducia che ha voluto accordarmi nel corso di questi lunghi anni di militanza in rossoblù, tutti i dirigenti, il Direttore Ursino, punto di riferimento da calciatore e da uomo della società, i funzionari e gli impiegati della sede, alcuni dei quali hanno iniziato con me questo lungo percorso (Emanuele Roberto, Anselmo Iovine e Rosario Panebianco) ai quali si sono aggiunte altre figure nel corso degli anni nel percorso di crescita del club ed in fine, ma non per ultimi, i magazzinieri, i medici, i fisioterapisti, gli addetti ai campi e tutti coloro che ho incontrato nel corso della mia lunga carriera da calciatore prima e da uomo della società dopo.
Per me non è stato solo una fede, una professione, ma uno stile di vita che farà per sempre parte di me e della mia vita. Si dice che l’amore è eterno finché dura, ma in questo caso l’amore sarà eterno e basta.
Quando “Esce Galardo, entra nessuno”.
COSE CHE CAPITANO, CAPITANO – CAPITEREBBERO ANCHE AD UN MARZIANO – MA QUESTO È IL PREZZO DA PAGARE – QUANDO SI È PUNTATO IN ALTO E SEMPRE PIÙ LONTANO – LE COSE CAMBIANO MIO CAPITANO
Arrivederci e sempre FORZA SQUALI».
L'ufficialità
Nel pomeriggio è arrivata anche l’ufficialità da parte della società del presidente Gianni Vrenna. «Il Football Club Crotone comunica di aver ricevuto quest’oggi le dimissioni di Antonio Galardo, responsabile dello scouting, già club manager e direttore tecnico del settore giovanile, figura storica della società che nell’ultima stagione è anche stato al fianco della prima squadra, a supporto dell’allenatore e dello staff tecnico. Una decisione sorprendente, vista la grande stima e la fiducia incondizionata che il club ha da sempre riposto in lui affidandogli ruoli importanti, ma la società non può che augurare ad Antonio un grosso in bocca al lupo per i suoi progetti futuri, visto quanto dato ai colori rossoblù in questi anni prima sul campo – da capitano – e successivamente dietro la scrivania».
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