Il grande ex contro un vecchio nemico. Jari Vandeputte contro Alessandro Marotta. Il “piccolo diavolo” belga che proprio a Viterbo ha trovato la sua prima e fortunata casa italiana, contro “El diablo” napoletano, uno che al “Ceravolo” è spesso stato un mattatore. Catanzaro-Viterbese è la sfida fra due dei giocatori più forti della categoria, ma anche tanto altro. È la partita fra una squadra lanciatissima (la truppa Vivarini) e una in ripresa (quella allenata da Filippi), che ha iniziato col freno a mano tirato, però adesso è in ripresa: non si vince a Monopoli se non si possiedono qualità – tecniche, tattiche e caratteriali – di un certo spessore. Marotta è l’uomo copertina dei laziali, non il solo giocatore di qualità in gialloblù: Nesta, Polidori, l’ex Cosenza Mungo, il portiere Fumagalli, l’ex giallorosso Ricci. Le Aquile ne hanno molti di più e naturalmente puntano a farli pesare per centrare la quarta vittoria di fila in campionato. «La nostra filosofia è di ottenere i risultati giocando a calcio», ha detto Vivarini introducendo 90 minuti che si prevedono complicati: «La Viterbese meriterebbe più punti di quanti ne ha ottenuti, quindi questo incontro va giocato bene, dobbiamo essere più veloci e più determinati. Nel girone C può succedere sempre di tutto, ogni squadra ha i suoi punti di forza e i laziali hanno ottime individualità, sono molto solidi, compatti, attenti alla fase difensiva e attaccano con tanti uomini». Il Catanzaro torna in casa (oggi sono attesi almeno 7mila spettatori) dopo due 4-0 in trasferta di fila. I giallorossi non vincevano le due uscite consecutive in esterna dalla stagione 1987-88: una piccola impresa che, tuttavia, fa solo parte degli annali visto che le concorrenti (Crotone e Pescara) non mollano. I successi danno comunque fiducia e sicurezza: «Il gruppo si è allenato bene, consapevole di cosa fare e di cosa va fatto meglio dopo aver analizzato, come sempre, gli aspetti negativi riscontrati ad Andria: in settimana ci siamo concentrati su di essi». La formazione iniziale è la stessa dell’ultimo impegno. Situm, ancora una volta, è stato precauzionalmente escluso dai convocati: «È rientrato dall’infortunio, ma non vogliamo affrettare le cose, penso tornerà a disposizione dalla prossima». Di conseguenza Tentardini viene confermato a sinistra con Vandeputte spostato a destra. Oggi pomeriggio si affronta la prima di tre avversarie in sette giorni in cui, probabilmente, avranno spazio dal primo minuto anche altri elementi: «Abbiamo messo in conto le tre gare in una settimana, è importante avere la possibilità di ruotare più giocatori, ma ora pensiamo esclusivamente alla Viterbese, poi alle altre». È sempre il tasto delle alternative da spendere nella ripresa quello su cui batte Vivarini: «Il pubblico guarda molto i primi undici, ma per me i subentranti sono anche più importanti, anzi hanno una vitale importanza. Ad Andria Curcio l’ho lanciato a inizio ripresa non perché Biasci avesse fatto male, ma perché serve tenere tutti vivi. Ci sono cinque cambi, praticamente metà squadra, dunque va dato valore a chi subentra e penso che questa squadra lo stia facendo, io sono molto contento di chi ci dà linfa nel secondo tempo».