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Il Catanzaro fa felice Noto: “Avanti così”

Il presidente soddisfatto del percorso della squadra che polverizzando ogni record corre verso il traguardo della B. Ma non si esalta: «Sappiamo che la strada è lunga e che chi insegue non si rassegna»

Floriano Noto, presidente del Catanzaro

La migliore annata da quando è presidente del Catanzaro è solo un punto di partenza, non di arrivo. Ma come trampolino di lancio non c’è male: primo posto, record in serie, squadra fortissima che gioca a meraviglia.
Floriano Noto ha tutte le ragioni per brindare al 2022 pur sapendo che nulla è ancora scontato. Anzi. «Il bilancio è estremamente positivo, ma sono consapevole che il percorso resta pieno di difficoltà, mancano 18 partite, si andrà a giocare su campi particolari, alcuni di piccole dimensioni, molti in sintetico. C’è molto da lavorare, non bisogna assolutamente sentirsi appagati, ma rimanere concentrati e sul pezzo perché è lunga».

Però la differenza rispetto a un anno fa è abissale.

«Non c’è dubbio sia meglio stare davanti. Però penso che pure chi è in fuga, non solo chi rincorre, deve avere sempre i nervi saldi. Chi è primo deve vincere ogni volta perché ha il fiato sul collo di chi insegue, mentre chi è dietro magari fatica perché, pur vincendo, vede una squadra posizionata meglio. Nello scorso campionato la sconfitta di Monopoli ha tagliato le gambe alla nostra rincorsa e avuto ripercussioni psicologiche sul successivo scontro diretto col Bari, al di là di ciò che è successo in campo. Ora siamo avanti e speriamo di restarci fino alla fine, ma a progettare la prossima stagione in B non ci stiamo proprio pensando».

Diciassette vittorie, 3 pari in 20 gare: ipotizzabili all’inizio?

«No, pensavo che la squadra fosse competitiva, avevo fiducia nell’allenatore, ma non immaginavo un percorso così al di là dei numeri e dei record che lasciano traccia nella storia. Sono contento per il gioco che esprimiamo, la base dei successi. E abbiamo una rosa ampia e di qualità che ci ha fatto sopperire anche ai momenti in cui qualcuno ha dovuto fisiologicamente tirare un po’ il fiato».

Vivarini aspetta una telefonata per rinnovare: quando vi sentirete?

«Il mister sa perfettamente il rapporto eccezionale che abbiamo e la stretta di mano che ci siamo dati. Ci sentiamo o vediamo ogni giorno, il discorso è stato fatto all’inizio, non è neanche un problema. Vivarini è una persona eccezionale sul piano umano oltre che della professionalità».

Qual è stata la vittoria più bella?

«A Pescara abbiamo dato una grande soddisfazione ai nostri tifosi che ci hanno seguito in massa. Anche quella con il Crotone, indipendentemente dal fatto che fosse uno scontro diretto, ma ce ne sono altre».

Un giocatore che l’ha sorpresa in positivo?

«Fulignati e Ghion perché non li avevo visti giocare a differenza degli altri, anche nuovi, che già conoscevo almeno un po’».

Di Ghion, in prestito secco dal Sassuolo, ha cominciato a parlarne con gli emiliani?

«Non ancora, ma so che il ragazzo è contento del tecnico e della società. Diciamo che resterebbe volentieri dovessimo andare in B. E col Sassuolo abbiamo ottimi rapporti».

Il gol che le è piaciuto di più?

«Da quello di Ghion col Giugliano ad alcune delle reti eccezionali di Iemmello, Biasci o Vandeputte, ce ne sono tanti».

Allo stadio sempre tante presenze: soddisfatto?

«Il pubblico sta rispondendo e devo sottolineare anche l’entusiasmo che si respira in città, fra i bambini. Si tratta di un lavoro che nasce da quattro anni di progetti nelle scuole, con Piervincenzo Gigliotti. Ci abbiamo investito e stiamo raccogliendo i frutti. Poi è chiaro che i risultati della squadra facilitano tutto».

Questione “Ceravolo”: nel derby da tutto esaurito la gente è rimasta fuori, per un’eventuale B servirebbero diversi lavori.

«Abbiamo avuto un primo breve confronto proprio stamattina (ieri, ndr) col sindaco Fiorita, a cui ho detto che dobbiamo necessariamente incontrarci subito dopo l’Epifania perché i tempi stringono. In C o B alcune cose vanno sistemate, il terreno di gioco per primo. Fra i cadetti, da normativa, andrebbe cambiato sicuramente, ma facendo gli scongiuri anche rimanendo in questa categoria non si può giocare: durante l’inverno c’è una fascia ingiocabile, il sistema di drenaggio è troppo vecchio. Ci sono anche altre cose da sistemare in caso di B, ma il terreno è quello che mi preoccupa di più».

Cosa chiede al 2023, magari altre 17 vittorie e 3 pari?

«Pure qualcosina in meno, l’importante è restare sempre davanti alla seconda, chiunque essa sia, anche se per i numeri il primo posto dovrebbe restare una corsa a due».

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