Il piccolo, ma significativo allungo in classifica è altra benzina sull’entusiasmo. Il caro carburante, da questo punto di vista, a Catanzaro proprio non esiste. Bastava ascoltare i tifosi o guardare i volti raggianti dei giocatori, alla fine del 4-0 sul Cerignola, per capire quanto importante è stato il pari del Monterosi contro il Crotone. «In quel momento ero già in panchina e stavo guardando il risultato di quella partita, i miei compagni in campo ci hanno messo un po’ di più a capirlo», ha spiegato sorridendo Andrea Ghion, ancora una volta dominatore del centrocampo. Sono soltanto due punti in più a 15 partite dalla fine, però una cosa è comandare e dettare il ritmo, un’altra è inseguire, come ha capito lo stesso Catanzaro un anno fa quando ha provato a raggiungere il Bari: chi sta dietro non può sbagliare nulla, chi è davanti magari sì, anche se è difficile immaginare errori da una squadra con la «ferocia» del Catanzaro. Ghion, regista di cervello e tocco fine, è uno dei motivi per cui le Aquile volano: «Penso che la squadra esalti le mie qualità, ma non mi piace parlare di me, i miei compagni sono molto forti e mi hanno fatto sentire subito parte integrante del gruppo, mi trovo veramente bene qui, per me è un fattore molto importante, questa squadra è una seconda famiglia». Rinnovare il prestito del play dal Sassuolo in caso di promozione sarà una delle prime mosse del club. Le parole del 22enne suonano paiono un’apertura. «La nostra idea di calcio – ha aggiunto – ci porta a provare sempre a esprimerci al meglio, palla a terra, anche se il campo non è in ottime condizioni. Seguiamo in tutto e per tutto quello che ci chiede il mister e siamo cresciuti pure in termini di pazienza, perché quando commettiamo errori tecnici ci supportiamo a vicenda. Il +8 sul Crotone ci fa respirare? No, dobbiamo continuare il girone di ritorno è diverso, ce ne siamo accorti nelle prime partite». La trasferta oltre lo Stretto è il prossimo, difficile passaggio che aspetta Ghion e il Catanzaro: «Sappiamo che Messina sarà una tappa difficile, in casa di una squadra che viene da tre vittorie consecutive e che vuole ottenere l’obiettivo salvezza, ma noi ci giochiamo qualcosa di più grande, dobbiamo andare lì per prenderci i tre punti», ha avvisato. Da due incontri è tornato anche Situm, in crescita dopo la lussazione alla spalla sinistra rimediata a dicembre: «Ora è a posto e sto migliorando di partita in partita, andrà sempre meglio col trascorrere delle settimane, fisicamente mi sento bene anche se so di poter dare di più. Ma al di là di questo, conta che la squadra sia sempre al primo posto». Anche se le condizioni del terreno sulla fascia sotto i “Distinti”, quella di sua competenza nel primo tempo col Cerignola, l’hanno un po’ limitato («Ma la società comprando i teloni ha fatto una grande cosa perché nel resto del campo si poteva giocare»)».