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Catanzaro, è di nuovo l’ora di Fazio: torna il terzetto difensivo “storico”

Appena 5 presenze in stagione per il 33enne che sostituirà Brighenti. Con Martinelli e Scognamillo ha issato il muro negli ultimi due anni

Pasquale insieme a Luca e Stefano. La squalifica di Brighenti rimette in gioco il terzetto difensivo che ha segnato (nel bene) gran parte degli ultimi due anni in giallorosso: Fazio, Martinelli e Scognamillo. O meglio, Martinelli, Fazio e Scognamillo per rispettare lo schieramento da destra a sinistra, perché sarà Pasquale - per tutti “Lito” - a sostituire Brighenti al centro della linea arretrata. Contro il Monopoli il Catanzaro dovrà fare a meno di un punto di riferimento, ma ne ritroverà un altro, di pari livello per qualità, esperienza e leadership.
Il trentatreenne di Barcellona Pozzo di Gotto in questa stagione ha giocato molto meno che nelle altre due: appena cinque presenze, solo tre da titolare, per un totale di 311 minuti, pochissimo per uno abituato a contribuire da protagonista. È partito in ritardo dopo un’operazione al ginocchio destro, è rimasto indietro nelle gerarchie per il rendimento top di Brighenti, ma si è comunque dimostrato importante in campo e nello spogliatoio. In campionato Fazio ha disputato la prima gara dall’inizio solo a metà novembre in casa del Monterosi, sei mesi dopo l’ultima volta. Anche in quel caso non c’era Brighenti, però nessuno se n’è accorto perché Fazio ha sfoderato una prova di spessore e si è pure concesso il lusso di decidere la sfida con la specialità della casa, un colpo di testa sugli sviluppi di un calcio d’angolo forte quanto una frustata (su assist di Scognamillo). Quello è stato il suo quinto gol con la maglia che domenica vestirà per la partita numero 85.

Fazio ha bissato la prestazione senza macchie a Picerno (altra vittoria, stavolta al posto di Martinelli) e con la Turris (in cui gli ha fatto spazio Scognamillo). All’importanza in campo è corrisposta quella nello spogliatoio: nonostante l’impiego esiguo Fazio non ha mai alzato la voce, è rimasto in giallorosso nonostante potesse tranquillamente trovare una squadra e un progetto in cui essere di nuovo “centrale”, ha messo il suo carisma al servizio della squadra, ha dato consigli, sostenuto, si è allenato al massimo. Esemplare, come sempre del resto. Vivarini l’ha più volte ringraziato per questo, perché uno come lui dà una mano anche soltanto sedendo in panchina.
Domenica riformerà il trio insieme ai suoi “compari” di lungo corso. Con Martinelli, dal quale ha ereditato in varie occasioni la fascia di capitano, ha giocato 60 partite per quasi cinquemila minuti in tutte le competizioni. Con Scognamillo (arrivato a Catanzaro sei mesi dopo il siciliano) le gare insieme sono state 50 e i minuti poco più di quattromila. Si conoscono a memoria e spesso, in tante conferenze stampa o interviste, si sono presi in giro da lontano: amici oltre che compagni. Quando sono in partita, uno al fianco dell’altro, non c’è mai stato spazio per gli scherzi. Non a caso, nei due tornei precedenti sono stati la miglior difesa del girone.
Anche quest’anno, con Brighenti e Fulignati in più, stanno confermando quella solidità. Per ripartire dopo la prima sconfitta stagionale, sapere che dietro ci sono quei tre, è una sicurezza. Notiziario. Ieri la squadra ha sostenuto una doppia sessione di lavoro a Giovino. Il gruppo era al completo

 

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