Più decisiva del derby. La partita contro l’Avellino vale un bel pezzo di campionato. «È davvero il momento clou del torneo e questa è la gara più importante in assoluto». Vivarini non lo dice, ma non ce n’è bisogno: presentarsi con almeno 12 punti di vantaggio allo scontro diretto di lunedì prossimo significherebbe avere i risparmi in un caveau a prova di bomba. Lo sanno anche i tifosi, annunciati in massa al “Ceravolo”: fra prevendite e abbonamenti 9.331 sono sicuri del posto allo stadio (compresi 215 ospiti), già ora secondo miglior dato dell’annata dopo il confronto con il Crotone del 6 novembre. «Dei nostri sostenitori ne avremo veramente bisogno perché ci sarà sicuramente da soffrire – ha sottolineato il tecnico -, ogni volta che la squadra ha sofferto in passato la nostra gente se n’è accorta, l’ha incitata ancora di più dandole forza. Noi siamo pronti a soffrire per poi gioire alla fine». Il Catanzaro ha macinato Monopoli e Juve Stabia, gli ultimi due avversari (10 gol fatti, uno solo subito) e ora può infliggere la mazzata definitiva a un girone dominato dalla prima giornata. Le Aquile sapranno cosa avrà fatto il Crotone a Picerno (ora 14:30), ma di questo genere di discorsi l’allenatore non ne vuole sentire parlare: «Non ci pensiamo proprio, ci interessa solo essere bravi a fare le nostre cose». Serviranno tutte le risorse a disposizione, tecniche, tattiche, caratteriali e mentali, quindi senza distrazioni esterne, perché l’Avellino, a prescindere dalla classifica in cui è aggrappato a malapena ai playoff, ha un organico di prim’ordine: «È squadra forte e dalle individualità di alto livello. Certo, le valutazioni si fanno con i risultati ed è chiaro che qualche problema ce l’ha se non è riuscito a esprimere tutto il potenziale».