Tutti vogliono il capitano in campo a Crotone. Dal tecnico Vivarini ai tifosi, dai compagni di squadra ai componenti dello staff. Fino allo stesso Martinelli, naturalmente. Il difensore lavora per giocare il derby di lunedì sera. La speranza c’è, le possibilità pure, ma dal primo allenamento settimanale non sono arrivate indicazioni più concrete: ieri pomeriggio il capitano si è limitato a correre al limite del prato di Giovino, senza forzare, senza toccare il pallone, senza unirsi al resto del gruppo. Troppo poco? Non necessariamente: fra il riposo precauzionale della settimana scorsa e le 72 ore di riposo concesse all’organico un reinserimento graduale è anche fisiologico. Il 34enne ha saltato la sfida con l’Avellino per evitare rischi, ma l’ecografia e la risonanza magnetica cui si era sottoposto mercoledì scorso, per verificare l’entità del fastidio al polpaccio destro, non avevano segnalato problemi particolari. Quindi è probabile che fra la sessione in programma questo pomeriggio e quelle dei prossimi giorni il centrale, pur rimanendo sotto osservazione, ricominci a prendere confidenza con le situazioni che poi ritroverebbe in partita. Lui è il primo a voler recuperare.
Non tanto per l’importanza della gara che fino a un mese fa si immaginava potesse avere diverso valore in classifica. Soprattutto per il gusto di rappresentare il Catanzaro, con la fascia al braccio, nello scontro in casa dell’inseguitrice, di fatto l’epilogo di un torneo finora trionfale per le Aquile. Con più di 120 presenze, Martinelli è l’elemento dalla militanza più lunga nello spogliatoio: è al “Ceravolo” dall’estate 2019, ha vissuto tutti gli umori della tifoseria, dalle contestazioni nella sua prima stagione all’entusiasmo stoppato dalla delusione un annetto fa. Per appartenenza, al club e alla città (si vede frequentemente nel centro storico, per esempio), potrebbe tranquillamente chiedere la cittadinanza. I catanzaresi l’hanno già adottato. Al di là delle questioni “ambientali”, Vivarini conta di recuperarlo per motivazioni tecniche, le più importanti.
Anche se Brighenti nella posizione di centrale destro non perde efficacia, e Fazio in marcatura in mezzo è sempre affidabile, con il capitano al proprio posto il Catanzaro è completo. Aggiungiamoci la forza nel gioco aereo in un’area o nell’altra (come dimostrato dalla doppietta a Pescara), la leadership che esercita in campo e si capisce benissimo perché tutti vorrebbero ci fosse.
In cattedra. Nuovo appuntamento per l’area comunicazione del club all’Università di Roma “Tor Vergata”. Stamattina uno degli addetti stampa (con Davide Lamanna e Antonio Capria) e social media manager Cristiano Politini incontra gli studenti del corso di “Service marketing” del professore Matteo Cristofaro per una lezione dal titolo “Communication and digital practices in professional football teams: the case of Us Catanzaro 1929”. È il secondo anno che la società del presidente Noto collabora con l’Ateneo capitolino.
Il Catanzaro vuole in campo la carica di capitan Martinelli
Verso l’attesissimo derby di lunedì sera allo “Scida”
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