Tornato il sereno in casa Sambiase dove è stato ricucito lo strappo tra società, giocatori e tecnico con la riconferma di Paolo Gallo, i giallorossi saranno di scena in casa del Cirò Marina.
I fatti
In meno di 72 ore era arrivato lo sconquasso in casa Sambiase. Prima la sconfitta interna nello scontro diretto contro il Mangone, il successivo esonero del tecnico Paolo Gallo, l’ammutinamento dei calciatori giallorossi ed infine la presa di posizione della società che, attraverso un breve comunicato stampa ha manifestato le intenzioni di ritirare la squadra del campionato di appartenenza, ribaltando colpe e responsabilità nei confronti dei propri tesserati: "Oggi - si legge - finisce la nostra avventura! Non ci sono i presupposti per potere continuare in questo campionato. La società paga la sua incompetenza che ha generato una squadra di mercenari e presuntuosi. La verità è che quando si vinceva lo faceva lo spogliatoio e quando si perdeva era per mancanza di tranquillità trasmessa dalla dirigenza. Il vittimismo e la ricerca di alibi per gli insuccessi sul Campo si sono trasformati in ammutinamento dovuto a mancanza di rimborsi. Ringraziamo i tifosi e quanti ci sono stati vicini in questa esperienza".
La decisione della società era arrivata dopo la presa di posizione dei giocatori che dopo l’esonero di Gallo, hanno deciso di “non presenziare ad alcun allenamento finchè il mister non tornerà al suo posto e la società non ci salderà le spettanze arretrate”. Finisce, così, amaramente la breve esperienza del Sambiase 1923, sorto sulle ceneri di quello che due stagioni addietro era riuscito a raggiungere la Serie D. La sconfitta con il Mangone è servita solo a scoperchiare una pentola, diventata una polveriera, in cui erano stati tenuti nascosti i tanti mali, che hanno fatto venire meno i presupposti necessari per proseguire con unità di intenti e raggiungere quelli che erano gli obbiettivi primari della società: rinverdire gli antichi allori cominciando dal basso e mantenere desti i colori giallorossi.