Qui Crotone
Ci siamo! Stasera allo “Scida” si giocherà il derby tra Crotone e Catanzaro, che chiuderà la trentunesima giornata del campionato. «Per chi gioca a calcio queste sono le partite più belle da preparare – dichiara l’allenatore rossoblù Lamberto Zauli – belle da vivere prima, durante e ci auguriamo anche dopo. L’adrenalina che ti portano va assolutamente vissuta. È stata una settimana molto bella perché abbiamo preparato una sfida importante, per vincerla». Ai fini della classifica i giochi ormai sono stabiliti, col Catanzaro lanciato verso la promozione diretta e i pitagorici che dovranno giocare i playoff. «Dispiace che la partita non possa avere conseguenze per la classifica – sottolinea Zauli – ma resta una partita di grande fascino ed importante per noi. C’è l’entusiasmo giusto, quello per il quale non vedi l’ora di sfidare quelli che in questo momento stanno vincendo il campionato. Naturalmente contro squadre così forti hai bisogno di una buona condizione atletica, psicologica, di personalità, di autostima, oltre alla componente tattica». L’allenatore rossoblù non potrà contare su Bove, unico infortunato, mentre tornano a disposizione sia capitan Golemic che Awua. Cambierà qualcosa nell’undici iniziale rispetto all’ultima gara e cosa si aspetta? «Sicuramente qualcosa cambierà, ma sono davvero contento di tutti i ragazzi. Ho fatto delle valutazioni rispetto all’inizio per conoscerci e delle scelte che possono servirci anche per il futuro. Abbiamo il massimo rispetto per il Catanzaro, sappiamo che sarà una partita molto difficile ma preferisco concentrarmi sulla qualità dei nostri ragazzi e sulle migliorie da fare. Mi aspetto una crescita partita dopo partita. Quello che a me piacerebbe in ottica playoff, è mostrare una solidità che una squadra deve trasmettere sia all’avversaria che a se’ stessi». Arrivato da poco alla guida del Crotone, il tecnico romano conosce già bene l’importanza della gara per i tifosi. «Sono qui da tre settimane, mi piace frequentare la città e parlare con la gente. Mi piace viverla, sento la carica che mi danno per poi trasmetterla alla squadra. E i ragazzi sanno cosa vuol dire far parte del Crotone, non soltanto quanto possa valere la partita contro il Catanzaro». Ad otto gare dalla fine della regular season, per la posizione di classifica del Crotone è difficile trovare delle motivazioni importanti, che sono quelle che fanno la differenza. <<Siamo in una situazione anomala – conclude l’allenatore – perché ad otto gare dalla fine non puoi arrivare primo ma neanche terzo. Nessuno in Lega Pro sta vivendo la nostra situazione. E sappiamo che giocare senza classifica diventa difficile. La nostra sfida è quella di vivere le partite come se ognuna fosse la finale. Bisogna giocare per orgoglio, trovare delle motivazioni enormi sarebbe un passo in avanti notevole».
Qui Catanzaro
Per il punto esclamativo sul campionato. L’ultimo ostacolo prima di una discesa verso l’ormai inevitabile capolinea: per il vantaggio acquisito, per il merito diffuso lungo la stagione, per il dominio che il Catanzaro ha esercitato sul girone, una dittatura oppressiva sugli avversari, ma dolcissima per i tifosi, il club, l’allenatore e gli stessi giocatori. Stasera, uno degli ultimi sforzi, il più duro prima di arrivare all’appuntamento con la storia. «L’attenzione è rivolta esclusivamente su Crotone-Catanzaro, altri discorsi non ci interessano, si faranno poi». Vivarini è un pompiere, come sempre. Con il 2-0 dell’andata i giallorossi avevano lanciato un segnale, però immaginare allora un vantaggio così ampio nella gara di ritorno, a otto giornate dalla fine, non l’avrebbe fatto nemmeno il più grande sognatore fra i tifosi. Invece 19 partite dopo il +14 sul Crotone rende l’idea del percorso stratosferico compiuto da una squadra che ha il lusso di giocare questo posticipo senza assilli di classifica, con la leggerezza – di gambe e di testa – che solo uno consapevole di essere a un passo dal traguardo può avere. Ma pure con l’orgoglio di chi non vuole sbandare neanche all’ultima curva, in un derby, contro la rivale che più di tutte ha provato a restare in scia. «L’ampio vantaggio leva pressione? No, è la partita in cui dare tutto perché non siamo appagati della classifica, quindi mi aspetto concentrazione, applicazione, umiltà, rispetto per l’avversario ai massimi livelli», ha detto ancora l’allenatore abruzzese, che ha convocato tutti e può schierare la formazione tipo: 3-5-2, Martinelli regolarmente in difesa, Iemmello e Biasci a suonare la carica, Situm e Vandeputte a spingere sulle fasce, Ghion e Verna a combattere in mezzo. I duelli saranno a tutto campo: «Loro hanno cambiato allenatore, atteggiamento, disposizioni in campo, modulo, pressioni, costruzione e sviluppo oltre ad avere una grande panchina dopo il mercato di gennaio. Immagino grandi intensità e attenzione, grande voglia di vincere». È facile ipotizzare una partita a scacchi: «Il Crotone ha ottimi giocatori che possono modificare il loro lavoro in base alle necessità, quindi andranno studiati bene, però siamo pure a un punto in cui i nostri hanno tanta capacità di interpretare le situazioni. Certo, non sarà facile, l’avversario è veramente forte, come sempre in questi casi l’equilibrio sarà esasperante quindi le individualità faranno la differenza. Loro hanno tutte le carte in regola per metterci in difficoltà, ma noi siamo il Catanzaro». Che stasera sarà una squadra sola con se stessa. A causa del divieto della Prefettura di Crotone per i residenti in provincia di Catanzaro, i sostenitori giallorossi resteranno a casa, nei pub o nella curva “Capraro” per guardare (fra loro il sindaco Fiorita) la gara sul maxischermo allestito dal Comune: «È un’assenza che ci dispiace tanto, quest’anno il nostro tifo è stato correttissimo ovunque, però magari si sentiranno fino a Crotone», ha scherzato Vivarini, che ha fatto buon viso a cattivo gioco anche quando ha commentato la città imbandierata a festa perché già proiettata alla promozione: «L’entusiasmo della piazza è stato importantissimo come aspetto motivazionale e ci ha dato tantissima forza, in casa è stata sempre una festa. Noi, tuttavia, sappiamo che bisogna stare con i piedi per terra e abbiamo lavorato al top perché la gara più importante e decisiva è sempre quella che affrontiamo, con massima umiltà e applicazione». Pure con la testa giusta e i nervi saldi in uno stadio interamente ostile: «Dovremo essere bravi a rimanere esclusivamente nella partita lasciando perdere gli avversari, l’arbitro e i fattori esterni, facendo bene le nostre cose per far divertire chi vedrà la gara e i nostri al “Ceravolo”. E poi confidiamo nella sportività del popolo calabrese, penso ce l’avranno anche a Crotone – ha concluso Vivarini –, è importante dare segnali molto positivi, soprattutto in questo momento». Già, perché il minuto di silenzio e le fasce nere al braccio dei calciatori ricorderanno a tutti che il mare, poco distante dallo “Scida”, deve ancora restituire tutti i migranti vittime del naufragio.