Non è ancora finita, ci sono altri record da battere. La squadra cannibale si è messa in testa nuovi obiettivi subito dopo aver ottenuto quello più importante, il più atteso e voluto da giocatori, allenatore, dirigenti, proprietà, tifosi. Una volta distrutta la classifica con una serie di primati che ha fatto parlare del Catanzaro in Europa, l’idea dei protagonisti è provare a chiudere in bellezza, rendere sempre più ricca la migliore annata che potessero mai immaginare. «Vogliamo infrangere ogni record possibile», aveva detto Martinelli, il capitano, un’ora dopo il trionfo di Salerno. E proprio come lui, i compagni lo hanno ripetuto più volte in questi giorni di festa e celebrazioni (ieri pomeriggio sono ripresi gli allenamenti a Giovino). Con 86 punti in 33 partite (media di 2,60) il Catanzaro potrebbe arrivare a 101 vincendole tutte e cinque, ma se le tre cifre sono ancora un po’ distanti, il punteggio più alto della categoria è giusto un paio di curve più in là, quindi assolutamente abbordabile. Anzi, Vivarini e i suoi possono cominciare ad azionare la freccia perché i 90 punti in 38 gare del Sudtirol 2021-22 (media di 2,38) e quelli della Ternana 2020-21 in 36 uscite (media di 2,5, la migliore di sempre) sono destinati a essere superati ben prima dell’ultima giornata. Altro picco vicinissimo: con il successo promozione sulla Gelbison le Aquile hanno centrato la vittoria numero 27, appena una in meno di quelle registrate dalla Ternana due stagioni fa e dall’Avellino schiacciasassi di 50 anni addietro, l’altra formazione della Serie C arrivata a quota 90 con il parametro dei tre punti a vittoria. Quindi il primo passo è raggiungere umbri e irpini, il secondo staccarli. Terzo apice, molto possibile, i gol segnati. Nel Dopoguerra, in Serie C, nessuno è stato più prolifico della Ternana di Lucarelli, che nella sua annata magica in piena pandemia è riuscita a rifilarne ben 95 (media di 2,63) alle difese avversarie. Iemmello e compagni ne hanno segnati 88, hanno già superato gli umbri per differenza reti (+75 contro +63), viaggiano a una media di un soffio superiore (2,66) ed è praticamente scontato che li sorpassino in termini assoluti, magari raggiungendo la soglia delle 100 reti. Nel 1941-42 il Varese riuscì a segnarne ben 119 con una differenza reti di +94, ma era un torneo diviso in quattro gironi. Il quarto bersaglio nel mirino riguarda il rendimento al “Ceravolo”, dove finora il percorso è stato netto, 17 pienoni su 17, il meglio nella storia del club, non ancora in quella della Serie C. In questo caso il primato è solo eguagliabile perché il Lecce edizione 1972-73 vinse tutte le 19 gare interne. Per pareggiare i salentini, il Catanzaro dovrà dunque battere il Pescara domenica e il Foggia il 16 aprile. È anche possibile ritoccare il maggior numero di punti ottenuti nel girone di ritorno, che sono i 48 del Foggia di Stroppa promosso in B nel 2016-17. I giallorossi potrebbero girare a 50. Il Catanzaro si è già preso con 51 punti il record in quello di andata “vincendo” il derby con la Reggina di Toscano (che ne aveva 49). Quanto agli score individuali, Iemmello è a una sola rete dal suo primato personale di 24 in campionato, quando faceva volare il Foggia 2015-16. In coppia con Biasci, invece, è ad appena quattro gol dal miglior binomio d’attacco della categoria, quello composto da Lapadula e Donnarumma nel Teramo 2014-15, arrivati a 43 centri. Chi li allenava? Un certo Vivarini. Mancano cinque partite e per quanto è forte questo Catanzaro è impossibile mettere limiti.