Non c’è ancora uno sbocco alla trattativa, nulla è scontato e i tifosi aspettano con le dita incrociate. Il Catanzaro e Vincenzo Vivarini continuano a discutere il rinnovo contrattuale. Parlano di questioni sostanziali, non di dettagli: l’ingaggio del tecnico e del suo staff, la durata dell’accordo (biennale con opzione per una terza stagione?), gli obiettivi per la prossima annata e i conseguenti margini di sviluppo e miglioramento della squadra, a cui sono collegate le scelte di mercato sia in termini di nuovi acquisti che, inevitabilmente, di conferma dei riferimenti dello spogliatoio.
Da Iemmello a Vandeputte, da Pontisso a Scognamillo: sono tutti sotto contratto per almeno un altro torneo e sono tutti legatissimi all’allenatore abruzzese che non è ancora certo di rimanere in giallorosso. Riassumendo: intorno alla panchina del “Ceravolo” va sbrogliato un nodo che si è obiettivamente ingarbugliato e che, forse, avrebbe potuto essere più semplice da sciogliere intervenendo prima, magari quando in autunno si è proceduto con i prolungamenti dei senatori in scadenza: Martinelli, Verna, lo stesso Scognamillo. Ricordando comunque che la storia non si fa con i “se”, e che per tutto il campionato si è pensato soprattutto al bene comune (la promozione), si è arrivati a questo punto con le incognite sulla permanenza di Vivarini immutate e con l’inserimento di società potenzialmente interessate (il Catania, forse anche il Benevento).
In favore delle Aquile gioca la volontà del coach di rimanere per proseguire un progetto avviato e vincente: lo ha detto tutte le volte in cui gli è stato pubblicamente richiesto. Dover ricominciare daccapo da un’altra parte non sarebbe il massimo, soprattutto dopo aver fatto ciò che ha fatto a Catanzaro. Accanto a questo è ovvio che pure la società – che l’idea di trattenere l’allenatore che l’ha riportata in B dopo 17 anni e a suon di record ce l’ha sempre avuta – abbia le sue esigenze. La trattativa va dunque avanti per alti e bassi com’è naturale prima di trovare il punto di incontro (o di rottura). Bisogna semmai capire quale delle due parti farà il passo decisivo verso il sì o il no.
Intanto, continuare a parlarsi è un fattore positivo. Di sicuro, in favore di Vivarini premono lo spogliatoio e il più generale discorso tecnico. Tutti i calciatori più utilizzati in questo anno e mezzo in cui è stato al timone sono stati rilanciati o valorizzati. Iemmello e Biasci, Ghion, Sounas, Fulignati venivano da periodi in cui avevano giocato poco o nulla. Scognamillo no, ma non era mai stato così forte come con Vivarini, per non parlare di Vandeputte, cresciuto in modo esponenziale nelle due fasi. Insieme ai giocatori, i tifosi: non c’è un sostenitore giallorosso che non speri nel rinnovo dell’allenatore. Sabato, dopo il successo sulla Feralpi, Vivarini ha postato una foto insieme al suo staff: sotto lo scatto, centinaia di commenti che lo invitano a restare.
Catanzaro, il rebus Vivarini. Un rinnovo tutto da costruire
Il timoniere dei giallorossi vorrebbe restare ma con alcune precise garanzie: Catania e Benevento sono alla finestra
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