Le lezioni non finiscono mai. Stefano Scognamillo ne è l’esempio concreto. Il difensore è cresciuto giornata dopo giornata fino a diventare il calciatore più forte del pacchetto arretrato giallorosso. Non ha sbagliato una partita, ha completato una stagione semplicemente perfetta. A 29 anni ha raggiunto la piena maturità da giocatore. Non era scontato. O meglio, quando il Catanzaro l’ha preso nell’inverno di due anni fa, ci sperava, ma forse nemmeno il club immaginava miglioramenti così evidenti. Il napoletano sarà un protagonista anche in Serie B. Scognamillo per la C era già un rinforzo sicuro: veniva da una società ambiziosa come l’Alessandria, aveva vinto i playoff con il Trapani, però il suo rendimento in questo campionato da record è stato eccezionale, non c’è aggettivo che lo definisca meglio. Il centrale efficiente ma falloso arrivato al “Ceravolo” si è trasformato in un elemento efficace tout court. Prima beccava un’ammonizione ogni due partite o quasi. Poi, con la cura Vivarini, ha progressivamente eliminato l’irruenza che riteneva una caratteristica fondamentale del suo modo di difendere. C’è un prima e un dopo nelle prestazioni del ragazzo nato in Russia e adottato da una famiglia campana quando aveva solo sei mesi: nella prima della sua esperienza in giallorosso, sia con Calabro che con l’attuale inquilino in panchina, ha saltato sei gare per squalifica, in questo campionato una sola. Il tecnico abruzzese ne ha limato i difetti e, in rapida successione, ne ha migliorato le capacità di supportare la fase di possesso. Nel campionato che si è lasciato alle spalle Scognamillo ha dominato qualsiasi attaccante avversario, senza soffrire. Anche Chiricò, che pure era stato una spina nel fianco con il Padova nei playoff precedenti, è stato costretto a girare alla larga quando se l’è trovato davanti con il Crotone: Il numero 14 ha ripulito i suoi interventi, ha sublimato le sue qualità fisiche ed è cresciuto anche in anticipo. A questi aspetti bisogna aggiungere la bravura nel gioco aereo, che è sempre stata una sua costante: dei cinque gol segnati con il Catanzaro, quattro li ha firmati di testa. Soprattutto, non si è limitato a difendere: in una squadra che ha sempre avuto il pallino del gioco, “Scogna” ha spesso dato uno sbocco in più alla manovra anche fino al limite dell’area di rigore avversaria, sulla stessa frequenza dei “braccetti” delle formazioni di Giampiero Gasperini. Dopo 92 partite con la maglia delle Aquile, supererà quota 110 confermando la sua importanza. La B è una categoria che conosce, ma non frequentata quanto avrebbe potuto: le 28 partite col Trapani nell’annata interrotta dal Covid meritano un seguito. Stadio. La ruspa arrivata al “Ceravolo” e già posizionata sul campo segnala l’avvio dei lavori di rifacimento del terreno di gioco, previsto per oggi. Ieri Desiderio Noto, il fratello del presidente e uomo operativo ndella società, si è fatto una foto sul mezzo d’opera: «Incrociamo le dita e speriamo che tutto vada bene per poter giocare la prima nel nostro stadio», ha scritto. Il Catanzaro aspetta risposta dal Lecce per indicare il “Via del mare” come impianto alternativo, ma si fa strada anche Bologna come ipotesi ulteriore, terza opzione Bari.