Hamza Rafia è un chiodo fisso. Per l’allenatore Vincenzo Vivarini, per il ds Giuseppe Magalini, per il presidente Floriano Noto. Il Catanzaro farà di tutto per portare il centrocampista in giallorosso. Le avvertenze sono due. La prima: l’operazione è complicata. La seconda: se ne parlerà magari più avanti, non subito. Da quest’ultimo punto di vista le strade praticabili sono due: una richiesta di prestito qualora venisse ceduto a un club di categoria superiore (il Genoa è più interessato); l’acquisto diretto mettendo sul tavolo soldi più una contropartita tecnica. In sintesi, le Aquile rimangono alla finestra a valutare i possibili margini di manovra. Rafia al “Ceravolo” ha fatto innamorare tutti quelli che prendono le decisioni e non solo. Vivarini lo ha paragonato a Zidane e non c’è bisogno di approfondire il complimento. Al di là dell’accostamento, il centrocampista piace all’allenatore perché sarebbe una mezzala offensiva perfetta per il suo 3-5-2, un alter ego di Sounas giusto per capirci, ma con doti tecniche più elevate: il ventiquattrenne tunisino nel giro della Nazionale, ma di passaporto francese (è cresciuto nel Lione, poi Juve Next Gen e, in prestito dai bianconeri, Standard Liegi e Cremonese), ha visione di gioco e tocco fino, è un trequartista di qualità che salta l’uomo per creare superiorità, puntare la porta avversaria o mandarci i compagni. A gennaio il Catanzaro ci aveva già fatto un pensierino, ma senza troppa convinzione tanto da lasciare campo libero al Pescara, che l’aveva acquistato a titolo definitivo dalla Juventus con un contratto fino al 2025. L’eliminazione ai playoff che ha cancellato le speranze promozione degli abruzzesi è l’anticamera della partenza del giocatore. Il Genoa, appena tornato in A, sembra essere il più concreto fra gli estimatori di alto rango. Quindi se Rafia dovesse vestire il rossoblù il Catanzaro non potrebbe far altro che chiedere al Grifone un eventuale prestito: ci può stare, perché non è detto che il calciatore sia pronto per la massima serie, potrebbe essere anche nell’interesse dei liguri lasciarlo per una stagione nella categoria inferiore per “irrobustirlo”. Le Aquile non hanno comunque accantonato l’idea di mettersi in proprio e provarci da soli. Come? Proponendo al Pescara un’offerta mista, cioè soldi più una contropartita tecnica. Quale giocatore potrebbe ingolosire i biancazzurri? Alessio Curcio, naturalmente, che con Zeman al Foggia è stato capitano e leader. Il fantasista vorrebbe giocarsi le sue carte in B con il Catanzaro, testarsi a un livello che non ha mai provato prima, ma l’unico allenatore che potrebbe fargli cambiare idea è proprio il boemo. Insomma, la situazione per Rafia non è per niente chiusa ed è in continua evoluzione. Magalini, intanto, lavora per portare al “Ceravolo” il difensore ventenne del Bologna Angeli. Un tentativo è stato fatto per un altro 2002, il centrocampista della Fiorentina Alessandro Bianco, però i Viola per ora non hanno intenzione di lasciarlo andare. Si sarebbe anche proposto Mogos del Crotone: porta chiusa per lui. Nella prossima settimana, intanto, il presidente Noto potrebbe chiudere il cerchio su un nuovo segretario generale.