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Il Catanzaro ha attivato già i radar: “intercettati” i primi due colpi

Continuano i giri d’orizzonte di mercato del ds Magalini: interessano due giocatori che hanno fatto benissimo con Cerignola e Pordenone

Niente nomi di grido, ma calciatori funzionali al sistema di gioco creato da Vivarini. Gente che sia già pronta per la Serie B per averla frequentata a lungo oppure che, pur non essendo mai stata al piano superiore, la “promozione” se l’è guadagnata con le prestazioni in Serie C. Le occasioni di mercato che il Catanzaro non vuole lasciarsi sfuggire passano dagli elementi che presto verranno svincolati d’ufficio, come tutti quelli Pordenone che non si iscriverà al campionato, ai giovani di prospettiva (non solo under) che hanno lasciato buone impressioni da avversari.
Nel primo caso, fra quelli che possono far gola alle Aquile, c’è Marco Pinato, uno dei più importanti calciatori del club friulano in questa stagione. Nel secondo, Filippo D’Andrea del Cerignola, matricola rivelazione del girone dominato dai giallorossi. Uno come Pinato sembra rispondere perfettamente all’identikit creato dal direttore sportivo Giuseppe Magalini e dallo stesso allenatore. Ventottenne, potrebbe stare nel Catanzaro innanzitutto per questioni tecniche: è un centrocampista di piede sinistro (i mancini in organico non sono tanti) che si muove soprattutto da centrale, come mezzala o davanti alla difesa, ma in carriera è stato schierato anche più avanzato (da trequartista) o laterale, in tutte e tre le posizioni da esterno sinistro (basso, alto, di centrocampo). In pratica è un jolly, anche se sfoggia il rendimento migliore quando calpesta le zone centrali del campo. Con i giallorossi potrebbe fare la mezzala o il centrale. L’altro motivo per cui Pinato è un obiettivo è l’esperienza: cresciuto nelle giovanili del Milan, con cui ha vinto un torneo di Viareggio e dove Pippo Inzaghi l’aveva paragonato a Cristante, ha giocato in B con il Lanciano, il Vicenza e il Latina, poi a Venezia, Pisa, Cremona, Spal e nello stesso Pordenone.
La categoria la conosce bene e conosce pure Vivarini, che l’ha guidato a Latina. D’Andrea, ventiquattro anni, è stata una delle colonne portanti del Cerignola arrivato a un passo dalle semifinali playoff. Attaccante forte fisicamente (anche se non altissimo, è 180 centimetri), è stato la spalla ideale di Malcore (il bomber della squadra): non ha segnato tantissimo (cinque gol in trentuno presenze), ma ha ampi margini di miglioramento considerando la carta d’identità e la capacità riconosciuta di Vivarini con gli attaccanti. Prima di Cerignola, D’Andrea era stato in prestito dalla Salernitana nel Foggia, nel Seregno e nel Teramo. In coppia con Iemmello, come alternativa a Biasci, potrebbe starci benissimo.
Il lutto. Il club in tutte le sue componenti ha espresso il proprio cordoglio e un «sentimento di affettuosa vicinanza» al centrocampista Luca Verna, sconvolto dall’improvvisa e prematura scomparsa della mamma: la signora Annalina aveva 55 anni.
L’ufficialità. Il Catanzaro ha ufficializzato il “Via del Mare” di Lecce come stadio di casa qualora il “Ceravolo” non fosse pronto per l’inizio del campionato. La società ha ringraziato il prefetto della città salentina Luca Rotondi, il questore Andrea Valentino, il sindaco Carlo Salvemini per la disponibilità. «Assoluta riconoscenza» è stata rivolta da Floriano Noto al presidente del Lecce Sticchi Damiani, «per aver accolto senza tentennamenti la richiesta e perorato la nostra causa presso le istituzioni competenti».

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