Gli obiettivi realistici e le ambizioni della matricola. Il Catanzaro continua a preparare la Serie B con idee chiare. Senza fare il passo più lungo della gamba, ma con la forza per sostenere alcuni investimenti che strizzano l’occhio al futuro. Come quello per il centrocampista Marco Pompetti: il club sta continuando a lavorare con l’Inter e ha compiuto progressi decisivi nella trattativa. Il giocatore diventerà prestissimo un calciatore giallorosso, a titolo definitivo, firmando un contratto biennale. Va solo definito un dettaglio, comunque importante, relativo alla percentuale su una eventuale, futura rivendita richiesta – non insuperabile – dai nerazzurri. Ma l’affare si farà. Come vogliono il presidente Noto, i dirigenti Foresti e Magalini, l’allenatore Vivarini e lo stesso calciatore ventitreenne. Pompetti ha spinto per il trasferimento in una squadra nella quale rilanciarsi: lo scarso impiego l’anno scorso al Sudtirol? Non ricapiterà. Le Aquile sono l’ambiente ideale per il mediano mancino che colmerà una lacuna nel reparto (l’assenza di elementi di piede sinistro), porterà centimetri, forza fisica e geometrie. Il pescarese – abruzzese come Vivarini – potrà muoversi da mezzala o regista davanti alla difesa, quindi alternarsi con Verna (altro abruzzese), Ghion e Pontisso. Con lui in mezzo il Catanzaro sarà praticamente a posto, dovrà solo cercare un alter ego di Sounas: l’opzione Rafia – pur complicatissima – non è stata abbandonata, né è tramontata. L’altra sera, durante il primo turno di lavori serali al “Ceravolo”, il dg Foresti ha parlato di stadio («Meglio di quanto pensassi, siamo molto fiduciosi») e non solo: «Entriamo a fare parte del calcio che conta, la Serie B è una categoria diversa e richiede maggiore attenzione perché siamo gli ultimi arrivati, però vogliamo fare bene a livello organizzativo e di campo». Dopo i record, una sana dose di realismo non guasta. Anzi, è doverosa conoscendo un ambiente sempre portato a pensare in grande. Foresti, da quattro anni a Catanzaro, sa cosa dire: «L’obiettivo è rimanere in B, poi l’appetito vien mangiando: l’unità ci dovrà portare a fare un buon campionato. Abbiamo stravinto la Serie C, questo significa che la squadra era già al di sopra in termini di qualità per quel livello, proprio per questo motivo il passaggio dovrebbe essere meno difficoltoso». È la strategia immaginata fin dalla promozione, cioè mantenere l’ossatura e aggiornarla con rinforzi mirati: «C’è bisogno di tre o quattro elementi di categoria e di giovani pronti, il ds Magalini sta operando bene. Siamo su giocatori importanti e saranno quelli che potranno fare la differenza anche per le rendicontazioni con il fattore minutaggio. Non abbiamo fretta, il ritiro inizia il 15 luglio, siamo in contatto diretto con il mister». Pompetti era stato un obiettivo già tre anni fa. Trentasei mesi dopo, il Catanzaro lo sta prendendo. Pazienza e programmazione, come era successo per esempio con Biasci e Sounas.